ANNO 1451. 17 quartieri veneziani : ne occupò due ; quello di Torricella e quello di Bordellano. Nè il Carmagnola si mosse ad impedirlo. La notte de' 15 del detto mese un drapello di soldati veneziani condotti dal capitano Cavalcabò, perlustrando i dintorni della città di Cremona, s’ avvide come il nemico si tenesse assai male in guardia delle mura. L’ audace capitano pensò di cimentarsi all’ impresa di conquistarla, unico scopo di tutte le fazioni di quella guerra. Postosi pertanto in agguato nel fosso, avvicinò scale alle mura, vi salì, e coll’ ajuto di Bartolomeo Colleoni, celebre capitano, ne sorprese il corpo di guardia, ne trucidò i soldati e s’ impadronì della porta san Luca. Si abbarrò in quel sito, e tosto ne mandò avviso al Carmagnola, perchè si avvicinasse coll'esercito ad assicurarne il possesso. ■ Ma non vi fu modo di farlo risolvere ad un sol passo, sospettò » un’ imboscala, trasse ragioni, trasse pretesti per non andarvi. » Sono parole del Darò, caldo difensore della sua lealtà. Il Cavalcabò vi si mantenne otto ore, contro l’impelo dei soldati e del popolo, i quali, chiamativi dalle campane, che suonavano a stormo, lo costrinsero ad abbandonare il posto, colla perdita quasi totale de’ suoi, e, quel eh’ è peggio, colla perdila dell’occasione di conquistare Cremona. CAPO VII. Infedeltà del Carmagnola scoperta. Nulla di più vi voleva per porre il colmo ai sospetti del governo veneziano contro il Carmagnola. Dice il Laugier, che la serie delle perfidie di lui « il rese scoperto al Senato per mezzo di let-» tere intercetlc. » Il Darù invece ed il cavaliere Luigi Cibra-rio (1), dichiarano non esistere veruna prova, verun documento (!) Opuscoli storici editi e inediti di del Carmagnola illustrata con ilocu-Luigi Cibrario Torinese; Milano i835. menti inediti. Par • 29 e seg. sino alla 72, — La morte VOL. VI. 3 »