486 LIBRO XXIV, CAPO XLII. vescovo Paolo Foscari ed il governo (1) ; le quali decime consistevano nella decima parte di tutto il denaro, merci e rendite dei cittadini abitanti in Venezia e defunti dentro i confini dell’antica diocesi di Oli volo ; ossia, di Castello, come fu nominata di poi; e questa decima parte era stata dagli antichi veneziani assegnata al clero nostro, perchè, mancanle essendo di campagne la nostra citlà, tenesse il luogo delle decime 'prediali, cui percepiva il clero nelle altre diocesi e cillà della Terraferma. Dopo le controversie commemorate testé, venne a poco a po'co a cessare 1’ uso di queste decime ; ed in sostituzione ad esse fu introdotta la disciplina, eh’ è in vigore per la massima parie anche oggidì, sul proposito dei funerali e della sepoltura dei cittadini defunti. Quando precisamente cessassero le decime mortuarie noi saprei dire. Trovo bensì, che nel declinare del secolo XIV e in sui principii del XV le si pagavano ancora, e ne fanno testimonianza i testamenti di quell’ età (2). Le decime poi nominate papali, per quanto puossi raccogliere dalle carte antiche ebbero principio in Venezia nell’anno 1188 per supplire alle spese della guerra sacra, ossia, delia crociata contro il sultano Saladino, per lo ricupero della Palestina dalle mani di lui : perciò furono soprannominate decime saladine. La quale usanza d’imporre decime sopra i beni del clero continuò anche nei tempi posteriori, a cagione delle nuove crociale contro i saraceni e contro i turchi. Né già cessò col cessare delle guerre di oriente; anzi, crescendo vieppiù i bisogni della cristianità, furono aggiunti alle decime altri sussidii straordinari! e i doni gratuiti ; e in fine poi restò come fisso e permanente 1’ uso, che (ulti gli eccle-sislici contribuissero la decima delle loro rendile a vantaggio dei proprii principi. Nel che non fu inferiore ad essi la repubblica di Venezia rispetto al suo clero. Ella, riputala in ogni lempo il più valido antemurale contro le irruzioni degl’ infedeli, trovò anzi (i) Yeti, nelle pag. 219 e seg. del l’opera Monumenta Ecclesìne l'enetne voi. IV. sarìctì Mojrsis, pag. 81 e 1 16, il quale ne (*i) Veri, a (ale proposito il Colali, nel- registrò oarecchi.