247 L’ opera ad esser sinceri non è dunque troppo piaciuta; però non s’ intenda la cosa nel suo più ampio significato; un coro nell’ introduzione, un duetto, e il finale del prim’ atto, un duetto nel secondo non si trovarono tutt’ affatto di brutta fattura,tanto cheper quelle prime il maestro coi cantanti fu anche chiamato sul proscenio; ma quel piacere, o a meglio dire quell’ entusiasmo fu breve, fu corto; nel rimanente, dicono, clic s’ annoiassero assai. La qual noia si protrasse anche per tre buoni atti del ballo; in cui non furono veramente ammirati se non due focosi destrieri impagliati, e che pure per interna forza delle persone ivi entro con greco artifizio nascoste, si movevano a tempo, a tempo sco-tevano la criniera e la zampa. Tanto può 1’ arte! Del resto il quart’ atto per un po’ di movimento d’ azione è piaciuto, ed è forse il meglio dello spettacolo. Fin qui delle cose: quanto alle disgrazie delle persone son disgrazie fatali, che non si possono toccare senza correre grave pericolo. Però la maggior parte di queste disgrazie saran forse in altre occasioni riparabili quando non si facesse eccezione alla disgrazia del tenore, la quale, sempre a quanto dicono, par veramente irreparabile. I nomi degli attori sono i seguenti: La l nghcr, prima donua, il Pasini tenore, Salvadori