anno 1454.	203
avevaio ricusato. Ne prese il possesso secretamente e in sul tardi, a fine di evitare le pompe e le feste, che per ordinario lo sogliono accompagnare; e sì, che nemmeno i vicini, prima che vi fosse entrato, lo seppero.
    Entrato adunque nella difficile carriera, fu primissima cui a di lui il saggio e modesto sistema della sua casa. Perciò elesse due compagni virtuosi della congregazione sua, l’uno per gli uffizi divini, 1’ altro per le cure più gravi del vescovato : cinque soli domestici stipendiò a suo servizio, per lo disimpegno delle necessarie gior naliere faccende. A questo meschino apparato di corteggio dome stico proporzionò anche la mensa e la guardaroba. Vasellami non ebbe se non di terra o di vetro: arazzi e tappezzeiie mai non volle : nel vestire non mutò mai l abito ceruleo dell ordine suo . la notte si coricava sopra un saccone di paglia ben corto e si copriva con una grossa e vile schiavina : la mensa, quanto squisita pei mondezza, altrettanto era negletta nelle vivande : nulla mai appetiva, nulla veniva gli a noja : lieto e di buon animo contenlavasi di qualunque cibo gli fosse posto d innanzi.
    Dall' aver ordinato così la famiglia episcopale, passò all’ opportuno ordinamento della sua diocesi. Incominciò dal capitolo (lei canonici, che per colpa e trascuraggine altrui ne aveva molto bisogno. A decoro della cattedrale ne accrebbe il numero de, sacerdoti e ne regolò le sacre ufficiare. Altrettanto fece nelle a tre chiese collegiate e parrocchiali della città. Radunò il smodo diossano, e poscia pubblicò nell’anno 1438 un Sinodtcon, raccogliendo il meglio da tutti gli altri sinodi de’ suoi predecessori c da quel • altresì dei patriarchi di Grado, e proponendolo a precisa e costan c "orma della ecclesiastica discip11™ della diocesi In esso trai a
    1,	sulle Costituzioni; ed i«>P0"e sagS,e re§ole’ acc,ocche s’“' »o inviolabilmente osservate le costituzioni de’ suo. antecessor, e
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