408 LIBRO XXIV, CAPO XXXVIII. monastero era stato distratto nelle vicende della guerra di Chiog-gia, deliberò il di 24 marzo 1409, che cotesto monastero di santo Spirito fosse conceduto ad essi, acciocché per le loro sollecitudini e per la loro pietà fosse rimesso quel luogo nel primitivo suo lustro. Il papa Gregorio XII applaudì alla deliberazione, e con sua bolla del giorno 9 del seguente giugno, unì perpetuamente i due monasteri di Brondolo e di santo Spirito. Pochi armi dopo sorse in Venezia un nuovo chiostro per la nuova congregazione dei poveri gesuati, già fondata di fresco in Siena dal beato Giovanni Colombini. Alcuni di questi religiosi erano giunti a Venezia in sul declinare del secolo XIV, ed avevano fissato la loro dimora in una casa presa a pigione nella parrocchia di santa Giustina, finché nel 1392, concesse lor per pio legato di Pietro Sassi alcune casette nella parrocchia di sant' Agnese, vi trasferirono il loro soggiorno, che prese il nome di Casa della compagnia de’poveri gesuati. Qui stettero all’incirca trent’anni ; ma poi nel 1423, per le copiose limosine del marchese di Mantova, Francesco Gonzaga, a cui altre offerte accoppiaronsi anche del popolo, poterono sul fondo di quelle case piantare un convento non molto ampio, proporzionato bensì alla povertà che professavano. Contiguo al chiostro fu rizzato un oratorio intitolato a san Gerolamo; ed ivi stettero finché durò il loro ordine. Un’ anno dopo la fondazione di questo, cioè, nel 1424, ottenne stabile ospizio nelle veneziane lagune l’ordine dei certosini. Sino dal 1592, per decreto del senato, addì 27 novembre, era stato disposto a loro favore il chiostro degli eremiti agostiniani, che abitavano nell’ isola detta oggidì di sant’ Andrea della Certosa, e che sebbene le rendite ne fossero pingui, n’ erano però pochissimi gli abitatori. Il decreto allora non ebbe effetto, perchè intromesso dagli avogadori, fu ben presto annullato. Continuarono perciò ad abitarvi i pochi frati agostiniani, che vi si trovavano, finché venuto a Venezia nel suindicato anno 1424 il santo Bernardino da Siena, s’impegnò egli per ottenere dal senato la rinnovazione di quel