170 LIBRO XXII, CAPO Vili. preparatavi, e con orrendo spettacolo gl’ incendiò tutti quanti. Navigò quinci in quelle acque, e vi predò quarantasette legni mercantili ; ed in fine, ricco di assai pingue bottino, condusse le sue galere a svernare nei porli veneziani del Levante, e ne mandò il fausto annunzio a Venezia. Ma contento e pago il Senato di questa soddisfazione, richiamò il Loredano nell’Adriatico, ed acconsentì a proposizioni di pace col re Alfonso, perchè più di ogni altra cosa gli stavano a cuore gli affari della Lombardia e la conquista di Milano. Questa però non desiderava sì ardentemente quanto la pace, a cui sembravano propensi i milanesi : ned erano già indiscreti nelle condizioni, su cui la chiedevano. Proponevano, che, salva la libertà di Milano e di Lodi, fossero dello Sforza tutte le città e le terre possedute un tempo dal duca Filippo Maria Visconti. Le quali proposizioni fecero i milanesi sentire al Senato, ben persuasi, che Io avrebbero trovato propenso a sentimenti pacifici ed a tutelare la libertà italiana, si lungamente turbata da tante guerre.