146 LIBRO XXII, CAPO II. in guerra la repubblica nostra, e dal quale, neppur dopo stabilita la pace, gli era lecito di accettar nulla. Non tralasciarono i dieci, perciocché trattavasi del figlio del doge, di ammetterne l’accusa e di chiederne conto all’accusato : nè il doge stesso, che presiedeva al consesso, volle che s’impedisse, perciocché trattavasi del proprio figlio, il corso della giustizia a tenore delle leggi. I dieci domandarono altri dieci savii di giunta, per trattare cotesto affare, e per procedere in esso colla dovuta dilicatezza. Jacopo Foscari fu arrestato e condotto alle carceri: fu posto alla tortura della corda, e palesò la sua colpa. Perciò, il giorno 20 del detto mese, radunossi il consiglio con la giunta, presieduto dal- lo stesso doge, e fu pronunziata sentenza, che Jacopo Foscari » sia bandito da tutte le terre e luoghi nostri sì da mare come da » da terra, salvo che sia confinato a Napoli di Romania, dove deb-» ba finire la vita sua, dove sia mandato per sicuro passaggio, e » debbasi presentare ogni di a quel nostro rettore, e non possa te-» nere più che tre famigli. E se mai romperà il confine e fosse » preso e venisse nelle forze, eh’ egli sia condotto in mezzo alle » due colonne al luogo della giustizia e gli sia tagliata la testa dal » busto sicché egli muoja, e colui che lo condurrà abbia di taglia » ducali 1000 de’suoi beni, se ve ne saranno; se no, de’ danari » della signoria nostra. E tutto il suo sia messo nel Comune, rom-» pendo il detto confine; e sia obbligato di restituire tutto quello » eh’ egli ha avuto in dono da cadauna persona. La qual conden-» nagione sia letta al gran consiglio a notizia di tutti. » Pronunziata la sentenza, si passò tosto a darne esecuzione. Jacopo fu condotto a bordo di una galera appositamente allestita, perché con essa fosse condotto al luogo della sua relegazione. Partì da Venezia e si fermò dodici giorni a Trieste : nel quale frattempo cadde ammalato, e fece intendere ai capi del consiglio dei dieci, che per la sua infermità non poteva proseguire sì tosto il suo viaggio ; chiedeva anzi, che gli fosse decretato un altro luogo di esilio. Vi