13G unno xxi, capo xxxu. CAPO XXXII. Del possesso della repubblica di Venezia sulla città di Ravenna. Fra gli articoli della conchiusa pace era stato stabilito, che ai veneziani dovesse restituirsi, in un cogli altri castelli e terre conquistati in guerra, anche la città di Ravenna; circa il cui possesso inesattamente narrò lo storico Laugier, cosi esponendone le circostanze : « Ostasio Polenta, signore di Ravenna, abbandonalo da lutto » il mondo nè sapendo qual partilo prendere nella sua disgrazia, » andò aVenezia supplicando una pensione per alimentarsi, e la li-» berlà di finire i 3uoi giorni nello stato da semplice suddito. Ma • il senato, che lo aveva spoglialo, credè non poter assicurare il » suo usurpo che con l’esilio di questo principe nell’ isola di Can- • dia, dov' egli morì poco tempo dopo con un suo unico figlio. • Così li veneziani acquistarono lo stato di Ravenna. Dicevasi dai » suoi popoli Ostasio incapace, ma come la incapacità non leva il » diritto a chi possiede e che non vi sarebbe così sicurezza in que-» sto mondo se le sovranità fossero legittimamente acquistate per » la sola facilità di rapirle, si deve accordare, che in questa occasio- • ne tutti li principii di giustizia furono sacrificati alla legge del » più forte. * L’inopportunità di siffatte riflessioni del francese stravolgitore della storia nostra, appoggiate alla sua inesatta cognizione di questa, mi costringe ad entrare nell’argomento del possesso di Ravenna, quasi conseguenza della pace conchiusa col duca Filippo Visconti. Sul quale argomento non altro mi è d’ uopo, che porre compendiosamente sott’ occhio il progresso storico delle politiche vicende di quella città, e mostrare com’ essa ben diversamente dal modo esposto dal Laugier venne sotto il dominio della veneziana repubblica. Non dirò dei secoli rimotissimi, quando nel fiore della sua grandezza riputavasi una seconda Roma, ed era successivamente la sede