22 LIBRO XXI, CAPO VII. manifestata propensione a trasferirvisi ? Ma non è ora tempo de’ ra-ziocinii : quando avrò dato in luce le cose, che non videro o non vollero vedere i difensori del Carmagnola, si conoscerà quanto abbiano vagato a tentone il Darù, 1’ ampolloso suo annotatore an»-nimo (1), il romanziere Alessandro Manzoni, il cavaliere Luigi Cibrario ed altri, i quali dimostrarono la pretesa innocenza del Carmagnola soltanto col caricare d’ improperii la repubblica di Venezia e coll’accusarla dei più vili maneggi di una scellerata perfidia. E per conoscere con quanta circospezione e cautela operasse in questo affare il Consiglio de' Dieci, a cui il senato ne aveva delegato ogni indagine, è d’ uopo tener dietro alla progressiva serie degli avvenimenti, dal giorno 28 marzo 1432, in cui quel consesso incominciò ad applicarvisi di proposito. Nell’ indicato giorno adunque deliberossi, che dovendosi trattare un argomento sì delicato era d’ uopo scegliere dal corpo de’ Pregadi un’ aggiunta di venti nobili, cosicché tutto il consiglio, il quale, per la sua naturale ed ordinaria presidenza del doge e de’ sei consiglieri ducali, soleva essere composto di diciassette giudici, ne divenisse invece formato di trentasette. « E certo fu lodevole ordine de’ veneziani questo, • dice il Cibrario, che così nelle cose pertinenti al reggimento » dello stalo, come nei giudizii, tutto si facesse per via di collegi, » nulla per autorità di singolari persone. » 1 venti nobili della proposta aggiunta furono eletti (2): ecco-nc i nomi : Marco Tiepolo, Marco Polani, il maggiore, (1) Ediz. dì Capolago i832, nota g, nel tom. III. (2) Nel registro num. II de' Misti, se ne trova il decreto, colle seguenti parole : M. CCCC XXXII indici. X. die XXVIII martii. Marcus Barbarico caput. Cum per ea que habemus de faclis cortiitis Carraignola necessarium sit facere provisionem, sed faeienda est cum bona et matura deliberatone. Vadit pars quod de