194 LIBRO XXII, CAPO XVI. principi cristiani. Fu quindi rispedito a Costantinopoli il Marcello, col pretesto di regolare alcuni articoli del trattato ; ed in frattanto il governo fece affrettare il lavoro delle galere, che si dovevano fabbricare per questo fine, e prese le più saggie misure per rinforzare il pubblico erario e renderlo atto a sostenere le spese della gravissima guerra, che si credeva imminente. Nel tempo stesso, il Loredano operava nelle acque del Negro-ponte a danno dei turchi. Gli riuscì di dare la caccia a quattro galere e dodici fuste di loro, le quali, spinte a terra, rimasero in suo potere : le genti sbarcate furono tagliate a pezzi dagli abitanti del-l’isola. Poco dopo, si unirono al Loredano altre cinque galere veneziane, allestite a spese del papa e comandate da cinque gentiluomini veneziani : lusingavasi con queste forze e con quelle, che venivano dalla Soria, di molestare gravemente i turchi e distrarli da maggiori progressi, finché o ne fosse conchiusa la pace, ovvero la repubblica, sbarazzata dalle guerre dell’ Italia, fosse stata in grado di dirigersi con tutte le sue forze a danno di Maometto. Ma le cinque galere assoldate dal papa, ritornarono senza veruna licenza a Venezia : del che il governo si adirò cotanto, che ne condannò alle carceri i cinque gentiluomini, che le comandavano, e li dichiarò inabili a sostenere qualsiasi altro carico nelle pubbliche armate; e fece frustare gli uffiziali inferiori, e, marcatili sulla faccia con impronta d’infamia, li mandò in perpetuo esilio fuori di Venezia e dello stato veneziano. La desiderata confederazione dei principi cristiani andava intanto assai lentamente : né la repubblica poteva, per le sue particolari convenienze e per la situazione de’ suoi sudditi, eli’ erano nel Levante, tollerar di vantaggio un così lungo ritardo. Considerava con orrore il pericolo dei sudditi suoi, esposti colà all’ invasione del vittoriosi ottomani : compiangeva 1’ erario esausto per le guerre passate ; il commercio arenato per le crescenti vessazioni dei turchi ; l’instabilità di un’alleanza stabilita sopra costumi, pensieri, interessi tanto diversi tra loro, quanto lo erano le nazioni,