210 LIBRO XXII, CAPO XVIII. e di conghietture a diritto e a rovescio, chiuse 1’ arringo luiniuoso del benemerito doge Francesco Foscari: la sua deposizione decretata dal Consiglio dei Dieci. Potrei narrarla ancor io sulla semplice testimonianza degli storici nostri,-che ne commemorarono le circostanze : ma siccome è mio stile il voler far conoscere i fatti nella loro origine e sull’appoggio di veridici monumenti ; »perciò cred’io mio dovere d'inserire in queste pagine tuttociò, che in un pregevole manoscritto della nostra biblioteca Marciana sta registrato su tale proposito. Poco importa, che il racconto sia alquanto prolisso, quando abbia il vantaggio della precisione e della veracità. Nel codice adunque num.DCCLXXIX della classe VII italiana; codice, che apparteneva alla rinomala libreria del Contarini, e che contiene parecchie materie di relazione col Consiglio dei dieci; è narrato il Caso della deposizione del doge messer Francesco Foscari dal principato di Venetia et origine di essa seguita per il C. X e Zonta Ì anno 1457 ; ed è narrato (1) colle parole, che qui trascrivo : — « La deposizione dalla ducal sede di Francesco Foscari, tanto illustre e benemerito doge della Repubblica di Venezia, comandata et eseguita per il cospicuo supremo tribunale della stessa, qual è il C. X. con la Zonta, non solamente senza verun suo precedente demerito, ma senza neppure essergli stala imputata ombra di coljfa, con il solo prelesto dell’avanzatissima sua età che lo rendesse incapace di più presiedere con la cagionevole persona nei Consessi della Repubblica, è un eventuale, che come fino ad ora fu motivo universale di stupore a tutte le nazioni del mondo, cosi sara memorabile anche per tutti i secoli avvenire, di cui non ve-drassi forse mai più un simile esempio, né in Venezia né in qualunque altro ben regolalo repubblicano governo. Oltre li cronologisli e storici veneti, così antichi come moderni, molli altri anche esteri tramandarono alla posterità con suoi scritti (ì) A cart. di e seg., ed è una memoria ad uso dello stesso Consiglio dei dieci, ¿scriita da un suo secretano.