100 LIBRO XXI, CAPO XXIII. » clic liavendo esso fatta questa donationc alla predella Signoria. « perché non havendo guardato né a speso nè ad allra cosa, ha-» vendo nelli bisogni di sua maestà, senza che gli richiedesse, lo » havevano soccorso et ajutato in modo, che haveva ottenuta la » sua intenzione et con honor era ritornato a casa sua et altre bel-» lissime parole lacrimando et facendo lacrimare tutti da dolcezza, * et dopo fece scriver lettere per tutte le parli del mondo in co-» mendatione della Signoria di Venelia in ampia forma et doppo » le fece legger in pubblico. • lo sono d’ avviso, che tutto questo racconto dell’ anonimo cronista sia stato esteso piuttosto per dar lode alla famiglia dei Donà, di quello che per narrare, sull’ appoggio di buoni fondamenti, un fatto della storia nostra. È vero, che di esso trovasi memoria anche nella cronaca di Gaspare Zangaruol : ma lo Zangaruol era egli infallibile ? Ad eccezione di questi due, non v’ ha cronaca alcuna, non v’ ha storico che ne parli. E vero, che il silenzio non può d’ordinario formare argomento contro la testimonianza di uno scrittore, ma, nel taso nostro, un silenzio così generale, in un articolo di sì grande importanza, è da valutarsi assai e da tenersi come un positivo argomento; imperciocché si tratta niente meno, che del diritto della repubblica sulla terraferma conquistata in Italia : il quale diritto, tuttoché incontrastabile, perciocché ottenuto col valore delle sue armi, avrebbe avuto bisogno, secondo l’uso di quei seco- li, della imperiale investitura, per essere in perpetuo riputato da tutti incontrastabilmente riconosciuto. Del medesimo sentimento fu anche il dotto Tentori, il quale aggiunge opportunissime osservazioni, colle parole che qui trascrivo. « Io osservo, dice, che il suddetto racconto, quantunque preciso » e circonstanziato, non lascia però d’essere assai dubbioso, anzi insus-» sistente e falso. Di fatto, egli viene contraddetto dal generai silen-» zio, che su ciò osservano tutti gli accurati storici e cronisti da » me veduti, i quali non avrebbero ommesso d’ inserire nelle loro » opere un fatto di cotanta rilevanza e che riguarda i diritti della