anno 1480 -1482. 399 che li assediava, di poter mandare alla Vallona uno de’suoi ufli-ziali a prenderne voce; promettendo, che, assicurali della verità del latto, la città sarebbegli restituita. Otto giorni di tempo concesse il duca all’ ufficiale turco incaricalo di raccogliere le notizie : e questi vi ritornò prima ancora che ne fosse spirato il .termine, portandone al pascià l’infausta novella. La piazza quindi fu resa. Il duca di Calabria apprestò ai turchi le sue navi, sotto apparenza di farli trasportare alla Vallona ed iyi lasciarli in libertà. Ma in vece, loslochò gli ebbe separati, li fece disarmare, e porre in catene, in pena delle crudeltà esercitale da loro sui cittadini di Otranlo: lieve risarcimento, per verità, al paragone delle enormità di quelle. Ricuperata Otranlo, i confederali ritirarono le rispettive truppe e le navi, e per tal guisa 1’ Italia respirò dall’ angustia, in cui avevaia posta sulla sua sorte quella mossa azzardosa di una potenza sì formidabile e disumana. CAPO XXXVII Trattato dei veneziani col sultano Bojazet. Appena il senato ebbe notizia, che la sorte delle armi e la superiorità del partito avevano protetto Bajazet e lo avevano innalzato alla sovranità di Costantinopoli, gli mandò ambasciatore il cavaliere Antonio, Vilturi, per rinnovare le convenzioni e i trattati di alleanza e di amicizia conchiusi poco dianzi col suo predecessore. Pareva, che l’affare dovesse riuscire della massima facilità; eppure il Villuri vi trovò non pochi ostacoli per parte dei ministri del nuovo sultano, cosicché fu costretto a scrivere più volle e rescrivere a‘Venezia, per chiedere ed ottenere istruzioni, a tenore delle difficoltà, che insorgevano. In somma, egli arrivò a Costantinopoli in sul finire del mese di agosto 1481, cd il trattalo non fu sottoscritto dal sultano che a’ 1G di gennaro dell’ anno seguente.