20 felici forzati, scontiamo pure la pena della pubblicità. IV. D’ usa novità' in Piazza. Io sono un uomo geloso, geloso disperato, furente. E questa una libera confessione, sul fave di quelle di Rousseau o di Alfredo Musset, è confessione d’una debolezza dinanzi al pubblico, al pubblico de’miei lettori, e se la Gazzetta di Venezia si stampasse in Francia avrei anche 1’ impunità di dire di tutto il mondo; pure non me ne vergogno. Sì, sono geloso, furente, e il lettore penserà forse, che i miei gelosi furori sicno accesi o dalla sposa o dall’amica, secondo eh’ci si figurerà ch’io sia garzone od ammogliato, giovine o vecchio. Ma io non son geloso delle donne: la mia gelosia è figlia d’ un altra qualità d’amore: non temo i rivali, temo, odio, abborro, chi non mi è anzi rivale: son geloso nel modo che 1’ avaro è geloso del suo tesoro, il padre della figlia, 1’ uomo onorato del proprio onore; io son gelosa in somma di Venezia, non vo’che mi si tocchi, che ne dicano male, e molto meno, che me ne sovvertano, me ne deturpino le sue bellezze. Il passato inverno