ANNO IkUl. ìk\ della città col titolo di Savjad utilia (1 ). E da questo tempo incominciò la repubblica a trattare Ravenna siccome sua proprietà; ne regolò sapientemente la legislazione d’ accordo coi più colti ed illuminali cittadini di essa ; ne ristaurò le fortificazioni, e la munì validamente contro qualunque molestia avesse potuto recarle il duca Visconti. Poco dopo, spontaneamente, Oslasio da Polenta andò in Cangia con la moglie Ginevra e col figlio suo; ed ivi dalla repubblica ottenne per tutta la sua vita decente provvedimento. E la repubblica di Venezia fece anche di più. Mandò a Ravenna Nicolò Sa-nudo ad estinguere, a spese del pubblico erario, tutti i debili, che vi aveva lascialo Oslasio. E dopo questo avvenimento, tanto i veneziani registri, quanto gli storici di Ravenna ci danno la serie dei rellori, che ivi governarono in nome della repubblica non più col solo titolo di podestà, ma con quello inoltre di capitani. Ed ecco la verità schietta e semplice di quanto diede motivo alla sovranità dei veneziani in Ravenna, la quale, se si confronti col favoloso racconto e colle capricciose osservazioni del Laugier, ne smentisce affatto le immaginarie circostanze, e ce lo mostra assai male informato di ciò* che scrive e troppo malignamente portato a calunniare il protagonista de’ suoi racconti. Io poi soggiungerò, che comunque i veneziani siano diventali padroni di Ravenna, in luogo dei da Polenta, non ne potevano essere se non nella qualità, in cui quelli lo erano ; cioè, dipendentemente dalla santa Sede, che ne aveva da circa due secoli 1’ alto dominio. Tuttavolta, nel trattalo di pace col Visconli, n’ è qualificata la repubblica di Venezia primaria ed assoluta posseditrice; se pur quell’ arbitrio non si abbia ad intendere relativamente al duca di Milano e agli altri principi intervenuti alla stipulazione di quel trattato : sempre per altro nel senso e nei limiti della sovranità che vi avevano avuto sino allora i Polenlani, a cui succedeva. Che così l’intendessero i veneziani rimpetlo ai papi no’l credo. (0 Tuttociò raccogliesi dallo storico ra- XJrsa della Cancelleria ducale, all1 an-verniate Gerolamo Rosy, lib VII, e dal lib. no 1441 *