anno 1438. 1“21 mente tiravano e facevano tanta uccisione per quel campo, ch’era un miracolo; ed ancorché 1’ uomo fosse armato quanto volesse, passavano 1’ armatura e 1’ uomo da una parte alT altra. • Tandem vedendo i nemici le mura tutte per terra, un giorno si misero tutti in arme e mostrarono di volere dar la battaglia. E noi veggendo questo ci mettemmo in ordine, ordinando le nostre squadre a tutti i luoghi dubbiosi, e massime in quelli, dove pensavamo di ricevere battaglia. Ritrovavansi da cittadini circa 4000 uomini da fare buoni fatti, oltre i forestieri, i quali erano circa 10G0. E venendo con quest’ ordine fino in capo del Mercato nuovo, i nemici ci videro dal monte san Floriano, e per quello non ebbero animo di dare battaglia, ma stavano di fuori armati. E noi similmente dentro a trombette e pifferi ballavamo e aspettavamo eh’ eglino venissero di buona voglia. E stati cosi ore sei, i nemici andarono a’ loro alloggiamenti, e noi quell ora escimmo fuora, parte da Torre lunga e parte da Torre delle pile, e fummo alle mani per due ore co’ nemici con aspra battaglia, S » nella quale furono morti molli da una parte e dall’ altra e pochi presi, perchè noi non volevamo prigioni. Pur finalmente ritornammo dentro con poco danno de’ nostri. Ma de’ nemici fu morta gran quantità. Per la qual cosa coloro più riguardali pe’ falli nostri andarono dietro tirando bombarde fino al di di sant’Andrea ; nel qual di pensarono eglino di totalmente entrar dentro per battaglia, che le mura erano per terra e non sapevano dei » nostri ripari e fosse e apparecchiamenti eh’ erano fatti dentro. » In battaglia adunque si misero sopra questa Terra ne’ luoghi sopradetti e venivano con tanta furia, che mai non si vide tal cosa ; perchè non solamente si credevano d’entrare da questo luogo ^ * di sant’ Alessandro, ma etiam parea loro di pigliare la maggior • parte de’ cittadini che difendevano e farli riscuotere et subsequen-ter avere la città. Ordinate dunque le loro battaglie, tulli in arme, salvo che gran parte di loro venivano co’ sacchi per saccomana- re le nostre case, si presentò Luigi da San Severino colle sue vol. vi. 16