378 LIBUO XXIV, CAPO XXVIII. La guarnigione e i cittadini lavoravano giorno e notte per innalzare una seconda muraglia dietro la prima, cui la forza delle artiglierie aveva spaccato in più luoghi. Indarno i nemici avevano tentato d’impedire, con incessanti attacchi, questo lavoro; ne avevano invece sofferto sanguinosissime perdite. Alla fine il sultano arrabbiato per Y inutilità de’ suoi sforzi, il dì 27 luglio 1478, prima dell’ albeggiare dispose tulle le sue trnppe in ordine di battaglia e comandò un assalto generale, risolto di farsi padrone della città ad ogni costo. Si avanza da prima un grosso corpo di giannizzeri; aitraversa il fosso sotto una grandine di sassi, di freccie, di fuoco; si arrampica sulle rovine del terrapieno, donde la guarnigione veneziana, colle lancie in resta, gli fa fronte animosamente. Accorre a sostenere i giannizzeri una forte catena di battaglioni, e si raddoppiano gli sforzi per penetrare in città; ma gli assediati li rovesciano a colpi di spada, ne rispingono 1’ impeto, li fanno indietreggiare. Durò lutto il giorno quel combattimento, senza che ì turchi potessero guadagnare un palmo di terreno; bensì cadendone estinti a cenlinaja, a migliaja. L’ ostinato Mahomet comanda, che 1’ assalto continui anche tutta la notte ed anche lutto il giorno seguente : ma sempre con uguale riuscita. Di tutta la sua numerosissima armata un terzo n era perito; il resto non era che una massa di feriti e di moribondi. Perciò la sera del dì 28 si vide costretto a comandare la ritirala, avendo ormai perduto ogni speranza di vittoria su quella piazza. Tanti vantaggi avevano potuto avere gli assediati, perchè il comandante Loredan aveva saputo mantenersi in comunicazione con loro ed aveva potuto prestar loro qualche soccorso; né Mahomet aveva saputo impedire siffatta comunicazione, anzi non se n’ era nemmeno accorto. Pieno di rabbia e di vergogna, si diresse poscia a vendicarsene sulle città e sui castelli circonvicini, acciocché non potessero somministrare veruna assistenza agli scutarini. Piantò un ponte sul canale della Bojana, con un forte alle due -estremità ; poi col suo