anno 1432. 63 che a lui piacesse dire del tradimento vero ed infame dei veneziani per pigliare il Carmagnola, la reità di costui venisse perciò a svanire od almeno a scemare ? Tutto lo sforzo del dotto apologista torinese riduccsi a voler accusare d’ingiustizia i veneziani ; c con tutta 1’ ira possibile ad uno scrittore; a volerne mostrare l’iniquità: ed a tal fine si vale, benché non abbiano relazione veruna coll’ argomento da lui trattato del Carmagnola, i due alti del Consiglio dei Dieci, circa il progetto di avvelenare il duca di Milano (1). » Ma se i veneziani erano iniqui, soggiunge a tale proposito il di-» ligente Sagredo (2), se avevano paura del Carmagnola, e perchè * non ¡spacciarlo col veleno od il pugnale del sicario ? L’ hanno » invece processato ; fu giudicato da un consesso numeroso, fu giu-» stiziato alla chiara luce del dì, in mezzo alle colonne di san Marco. * Confessiamo, che la nostra logica non può persuaderci, che i vene-» ziani fossero cotanto scioccai da sfidare il giudizio del mondo » contro ragione e giustizia. Se erano iniqui, avevano il modo di » liberarsi del temuto capitano, senza che sul fatto atroce potesse » pesare alcun sospetto. » Ma tempo è ormai di finirla, perchè le cose fin qui esposte dimostrano ad evidenza Jutto il contrario di ciò, che si accinse a dimostrare il Cibrario : dimostrano, che non sopra meri sospetti, ma sopra lo realtà e la certezza dei fatti il Carmagnola fu dichiarato traditore, e come traditore fu sentenziato : dimostrano, in somma, che lutti gli scrittori forestieri, per quanto grandi e ragguardevoli siano in ogni altro genere di letteratura, diventano ridicoli pigmei, meschinissimi insetti, allorché si accingono a parlare di cose veneziane, sulle quali noi possiamo oppor loro a centinaja, a migliaja documenti autentici, contemporanei, irrefragabili; pigmei tanto più ridicoli, insetti tanto più disprezzevoli, quanto è più arrogante il tuono magistrale, con che se ne accingono a narrare. E di tal fatta, (') Ne ho parlalo alla sua volla uella (2) Luog. cit. Pag. 13. •