358 unito xxiv, capo vi. impunemente. Questa impresa irritò -vieppiù Y animo del sultano contro Ussum Cassàn; cosicché non pensò che alla vendetta. Perciò si rimosse alquanto dai suoi progetti di conquista sull'Ungheria e sulle provincie soggette alla repubblica di Venezia, e tutto il suo pensiero e le sue forze diresse contro di quello. Non se ne spaventò punto il re persiano : condusse anzi le sue genti sotto le mura di Tauris. I soldati di lui, armali di freccie, erano assai bene presidiali dalle artiglierie, cui, per lo soccorso prestatogli dai veneziani, aveva egli potuto allestire. Ed in tal guisa le frontiere tutte dell’ impero turco erano quasi in ogni punto minacciate da quell’ azzardoso principe. Un suo nipote alla lesta di cento mila cavalli, lo precedeva nella marcia. Questi passò V Eufrate, ed incontratosi in ur grosso corpo di turchi comandati da un figlio del sultano, venne olle mani ferocemente con esso; ne riuscì vincitore; si aprì il varco nella Natòlia; s’impadronì della ricca città di Tocat, ed andò a stringere di assedio la città d‘Iconio. Sulle coste della Natòlia in frattanto la flotta veneziana spargeva il terrore, devastando le terre, incendiando i luoghi abitati, raccogliendo gran numero di schiavi, accumulando sterminata copia di bollino. Vi accorse il sultano con un’ armata formidabile. Era 1’ ottobre del 1U72, e la violenza forse della sua marcia, o 1’ insalubrità forse dell’ aria in quella stagione lo costrinse a ritornare indietro, sorpreso da una colica nefritica. Questo incidente, e la vicinanza dell’ inverno furono cagione, che la sua armala si dividesse, c eli’ egli si trovasse alla necessità di differire la sua vendetta sino alla primavera dell’ anno seguente. Giovò quell’ intervallo di tempo a più grandiosi preparativi da tulle le parli : imperciocché il sultano fece raccogliere nella Natòlia lutle le truppe della Grecia, e per indurne più facilmente i soldati a recarvisi volonterosi, esentò per Ire anni le loro famiglie dal tributo, clic gli pagano tutti i rajà, ossia tutti i suoi sudditi non mussulmani di religione. E poiché tulle le sue mire erano direlle allo sterminio del re di Persia, perciò lece incamminare un