126 LIBRO XXI, CAPO XXVIII. • questa Terra e l’usata libertà, nella quale tutti sono disposti a » morire. Adunque, Magnifice Domine, non mi resta altro fino a » questo giorno, salvo che alla magnificenza vostra mi raccoman-» do e universalmente vi raccomando questa città, che quando saprete alla presenza dell’illustrissima Signoria le dobbiate dimo-» strare, quanto essa debba avere a caro questa fedelissima Ter-» ra e sollecitar quella, che in effetto voglia soccorrerla e fare si » fatto sforzo che possiamo uscir fuor alla distruzione de’ nostri » nimici. » Nè la repubblica fu tarda in accorrere ai bisogni degli assediati coll’inviare loro grande quantità di frumento e di vettovaglie. Le difficoltà, disposte dal nemico per impedirne gli ajuli, furono superale, siccome narrai nel capo precedente, dall’animoso coraggio dell’esercito veneziano, il quale per le altezze dei monti circostanti seppe trovare la via di approvigionarli. Merita veramente d’ esserne conosciuto il modo, con che vennesi a capo in questa malagevole impresa: nel precedente capo non feci che accennarlo di volo; qui fa d’uopo, che n’ esponga le particolarità. E nel farlo mi varrò dell’ autorità del Vianoli, da cui più precisamente che dagli altri ci furono conservate. Egli, dopo di avere esposto, essersi trascelta a tal uopo la linea del lago di Garda, sul quale armare una flotta, che ne favorisse le mosse, così prosegue : Et per-» chè pareva il partito circondato da insuperabili difficoltà men-» tre il fabbricare vascelli sopra il lago era di troppo malagevole » lunghezza, non potendosi scaricare i materiali se non a Verona » per l’Adìce, et il farne condurre de’ fabricati riusciva, per l’in-» terposizione della terra ferma, un disegno riputato impossibile ; » si trovò un tal Sorbolo marinaro greco, che incanutito nel servi-» lio, si offerì al principe di condurre con sicurezza e di collocare » i vascelli nel lago. Tanto è dato all’ ingegno humano di volgere » il corso della natura con la forza del sapere e con la sagacità » dell’ industria, come dimostrò questo fatto ; perchè messo in pra-» tica dopo varj dubbiosi et increduli contrasti, il non sperato, ma