324 LIBRO XXIV, CAPO I. senato, clic se avesse spedito ambasciatori al sultano, avrebbe conchiuso fuor di dubbio una pace onorevole. La speranza di ottenerla persuase ben presto i senatori a farne il tentativo : vi deputò quindi a tal uopo Nicolò Cocco e Francesco Capello. Questi recaronsi da prima a parlare colla matrigna del sultano; poi col sultano; ma non valsero a conchiuder nulla : anzi vi perdettero in trattali e condizioni quasi tutto Tesiate di quell’anno 1470. La qual perdita di tempo affliggeva assai il Mocenigo, perchè si vedeva tolta T occasione e chiusa la via a qualche decisiva impresa. Nè azzardava di accingervi mentre gli ambasciatori stavano occupati in negoziazioni, acciocché non avvenisse, che offeso il turco da un Ialo se ne vendicasse su di quelli. Passala cosi la stagione opportuna, il re di Napoli ritirò le sue galere, e la repubblica acconsentì, che ritornassero a Venezia i due provveditori Ma-lipiero e Bembo. Si pensò allora ad una lega tra principi cristiani ed a prepararsi alla guerra per l’anno vegnente. 1 veneziani mandarono perciò ambasciatori al papa ed al re di Napoli, i quali furono larghi assai nelle promesse. Pietro Mocenigo inviò sollecitazioni e messaggi al gran maestro di Rodi ed al re di Cipro, acciocché per la primavera si preparassero e mandassero le loro galere ad unirsi alla sua flotta. Egli intanto si die’ premura di munire tutti i luoghi deboli nelle isole dell’Arcipclago e di farvisi vedere egli slesso colle sue forze, per prevenire qualunque sorpresa dei nemici. Il suo punto centrale luttavolla conservò sempre in Morea. Di qua recossi con molle genti all’ isola di Lenno, sopra la quale temevasi un’impresa dei turchi. Ivi ricostrusse il castello di Paleocaslro, e, lasciatovi buon presidio di soldati, ritornò a Modone. Due nuovi provveditori di armata mandò il senalo in assistenza del Mocenigo; e questi furono Stefano Malipiero e Vellor So-ranzo. Di comune accordo deliberaroqo d’ingrossare la loro armata di dieci cavalli per ciascuna galera, presi a soldo tra gli albanesi, uomini di gran valore e coraggio, e che in breve tempo