anno 1525. 77 conoscere, che per la condizione de’tempi non dovevasi differire a gettare fondamenti della pace universale con accomodare le cose dell’Italia; perciò, essendo palese a lui ed al senato veneziano la mente del re cristianissimo, inclinato mollo alla quiete e alla sicurezza dell’ Italia, da sì lungo tempo travagliata da guerre, essere venuti ad accordo e convenzione con lui di non offendersi nè aju-tarsi; nè di favorire l’uno i nemici dell’ allro : per lo che cominciavano le cose a disporsi a qualche speranza di quiete. » —Le condizioni poi del trattato col pontefice così recavano progressivamente; — « Che sua Santità non intendeva per quest’ alleanza di sciogliere l’amicizia coll’ imperatore c col re d’Inghilterra, la cui benevolenza dichiarava anzi di volere costantemente serbare ; che il re cristianissimo ed il pontefice debbano scambievolmente difendere e proteggere la persona e la dignità 1’ uno dell’ altro; che il re cristianissimo conserverebbe al papa il pieno e libero possesso delle città di Parma e di Piacenza ; che quando abbia riacquistato al suo dominio il ducato di Milano, non compererebbe il sale che dagli stati pontifizii, siccome lo traeva dai medesimi avanti la guerra; che non molesterebbe in veruna guisa lo stato della repubblica di Firenze, nè pretenderebbe soddisfazione dei torti, che da quella per altrui istigazione avesse ricevuto ; che non adulerebbe nè proteggerebbe i vassalli della chiesa ribelli al pontefice: cd egli farebbe allrettanto verso i vassalli del re ; che in Francia si abolirebbe 1’ uso di non concedere il libero godimento dei frutti agli ecclesiastici, che vi avessero il loro beneficio, Io che si decreterebbe anche pel ducato di Milano, tostochè ne fosse divenuto padrone ; che conserverebbe la sicurezza e lo stato al marchese di Mantova ; che a questa amicizia potessero prender parte l’imperatore e il re d’Inghilterra — » (I). (i) Nel voi. XXXVIII dei Dìarii mss. co, che il papa diresse in questa circostanza del Sanudo (cod.CDLV della clas. VII ital. al doge e alla signoria, ed ha la data di della bibliot. Marc.), nella pag. 3i2 e seg. Roma 5 gennaro i525. Poi vi susseguono i si può leggere la copia del breve apostoli- capitoli del trattato.