i 68 LIBRO XXX, CAPO IV. » art. Canale, dice: lGEt8. Un bastardo di casa Canal veneciana » scrisse molte opere politiche, tra le quali Í Opinione come debba • governarsi la repubblica di Venezia, falsamente attribuita a fra » Paolo Sarpi. • In secondo luogo, egli ripete la verità ed autenticità dei suoi vantati statuti dal trovarsene molli frammenti nell' opera manoscritta sul Governo veneto, la quale da lui é attribuita al cavaliere Soranzo, che fu bailo a Costantinopoli, e che la compose tra gli anni 1G7G a 1G83. Non sa poi il buon uomo, che quel Soranzo era morto (I) nell’ anno 1665. Ed inoltre, non volle egli sapere, o se lo seppe non volle notarlo, che il detto libro sul Governo veneto, di cui molte copie manoscritte si hanno anche in Venezia, è lavoro del conte Francesco della Torre, che abitò in Venezia molti anni in qualità di ambasciatore cesareo, e che in Venezia nel 1695 morì (2). Ed incontrastabile prova, eh’ egli ne sia stato l’autore, si è, che in alcuna delle copie esistenti in Venezia, tra cui in una della libreria Manin, cd in un’altra dell’erudito segretario Costa, si trova distintamente notato il nome del suddetto ambasciatore. E sulla preziosità di questo libro, così altrove ne parla il Darù : « Ben si capisce che quest’opera non poteva vedere la luce finché » fosse in piedi il veneto governo, ed é da desiderarsi, che si stam-» pi, che avrebbesi un buon libro di più. » Ed anzi, perchè il pubblico non rimanesse privo di quel buon libro di più, il Darù 1’ ha innestato, un poco qua e un poco là, tutto o quasi tutto nella sua storia. Nè finalmente deve recar maraviglia, che nelle relazioni degli ambasciatori francesi, dimoranti in Venezia, abbia egli trovalo, seppur è vero, degl’ incompiuti abbozzi delle leggi contenute nel suo libro degli Statuti. Le favole e le calunnie contro il veneziano governo non ebbero la loro origine dalle bugiarde narrazioni degli stranieri ? (i) Veil. il Cicogna, Iuog. cit., lom. II, pag. gì. (a) VeJ. il Cicogna, ivi, tom. 1, pag. t\i.