250 LIBRO XXX, CAPO VI. i monasteri (1), il quale non v’ebbe mai la minima ingerenza ? Mentre invece le scuole grandi, sino alla fine del secolo XVI, dipendevano dai provveditori di comun, e poscia passarono sotto la tutela del Consiglio dei Dieci, ed anzi fu istituita appositamente per esse la magistratura dei Revisori sopra le scuole grandi. Non posso astenermi per ultimo dal notare la stranezza dell’intitolazione dell’ Aggiunta novissima, ove se ne dicono incominciate le costituzioni in tempo che era inquisitore il signor Domenico Molino (2). Quando mai nei pubblici atti della repubblica si vide un decreto, una costituzione od altro, senza indicazione dell’anno, del mese, del giorno, in cui fu stabilito o proposto ? Quando mai potrassi trovare intitolala una legge dal nome della persona, che ne teneva la magistratura ? Non si usò mai indicare neppure il nome del doge, sotto cui facevasi un decreto o si prendeva una deliberazione; e si potrà poi credere, che gl’ inquisitori ponessero in fronte alle loro deliberazioni il nome di uno di loro, al cui tempo quelle prendevansi? E che dirò poi del titolo di signor, attribuito all’ inquisitore Domenico Molino ? Negli atti pubblici e nei libri delle veneziane magistrature, il solo titolo, che premettevasi al nome di qualunque nobile, fu sempre quello di ser, e dietro al nome si aggiungeva il titolo della rispettiva dignità, cioè senatore, procuratore, cavaliere, ecc. Non vi voleva che il Darù, il quale ci porgesse quest’ unico esempio : esempio unico in tutti quanti mai sono gl’ innumerabili libri della Cancelleria ducale; unico in tante migliaja e milioni di nomi de’ nobili, che vi sono commemorati. Peccato che quest’ unico esempio non esista che nelle apocrife pagine di un falsario, che sognò quella serie d'insussistenti e con-tradditorii decreti ! Ma tempo egli è ormai di far sosta con questa mia digressione sugl’ inquisitori e sull’ inquisizione di stato. Quanto ho detto (i) Nell’art. 41 ; ed anche nel 3i dell’aggiunta nuoviss.; ved. nella pag. 180 c nella 234. (a) Ved. pag, 190.