ANNO 1540.	315
» che alla fede di capituli et all’ amicitia sarà fatto honore, et da
*	quelli alla fede de’capitoli contraria pur una cosa non sarà fatta,
» et cosi a loro sia noto.
    » Et da poi scritti questi miei imperiali capitoli in li confini » di Bossina il castello Ciociari et Xastina et Xelin et Senna et Mo-» lini, tali rovinati castelli per haver significato il sangiaeli-bei,
» che al presente quelli sono paesi et sono in nostro governo, cosi » dicendo ne lo ha significato per tale causa, se ne è fatta miglio-» re, ma dalla parte del doxe 1’ oratore che si trova alla mia ec-» celsa Porta ha esposto come tali castelli sono riacquistati e sono » di nuovo in loro potere et dominio et per tal causa essendo di » necesse che un altra volta se ne faccia inquisilione et è bisogno » che sia riveduto il fatto di tali castelli.
    » Riselvati i prenominati castelli de’ Molini con le sue circon-» stanze et suoi confini eh’ erano fra di noi in differenza, la qual » per le mie infinite et auguste gralie ce li cedo et commando che » siano suoi.
    » Ma al fatto de i quattro castelli che in su gli eccelsi miei » capitoli fu sospetto, che ne sia fatta examinalione ; et se certo si » troverà come ha narrato il prefato oratore alla banda loro sa-» ranno eonsignali et dati in loro potere : ma se sarà come il san-» giacco di Bossina lo ha significato da poi, in quel caso si farà » nel modo che per lo mio eccelso commandamento si delibererà » et in quella si haverà a condiscendere.
    » Et perchè armati di questi miei eccelsi capitoli il prefato » oratore con il veneto doxe per aver a contrattare di alcune cause » la copia delli capitoli sommariamente con 1’ eccelso mio com-» mandamento fu scritto et mandato a Vinetia et la è restato. Del » che è annullato ; ma al presente li proprii confirmati con questi » et con le imperiali continente d’ esso s’ haverà da governare.
    » Et questi miei imperiali capitoli della maestà del nostro gran » profeta Mehemet Mustafà a cui le saluti divine et beneditioni » siano sopra di esso, correndo il tempo de’ gli auni del suo