INQUISITORI DI STATO. 21 E) che accrescesse anzi che diminuisse il credito et il rispetto del medesimo conseglio, dal quale vengono tenute in officio tutte le conditioni delle persone ; però resti per noi terminato, che in avvenire, quando per alcun grave eccesso (che non sii però fellonia, o intacco di cassa ) venga, per li avogadori del commun, o per li capi del conseglio de’ Dieci, posta parte di bandire alcun nobile con privatione di nobiltà, sij dal secretano nostro raccordalo alli inquisitori successori nostri la conlinenza di questo capitolo; acciò loro inquisitori faccino capaci li capi dell’ istesso conseglio, che parerebbe più aggiustalo alla dignità del medesimo trascurare di esprimere nel bando di quel tale che lui s’intenda privo de nobiltà, e che il suo nome sia depennato dal libro dall’ avogaria, come espressioni che portano tale necessità, che restituendosi il bandido per gratia del conseglio de’ Dieci, debba poi con nuova supplica dimandare la nobiltà al maggior conseglio : ma in vece di quelle parole tanto espressive et significanti aggiongere alla pena afflittiva, che essoche il bandido restasse in alcun tempo libero dal bando, s’intenda niente di meno sospesi a lui tulli li privilegi della nobiltà, dalla quale sospensione non possa esimersi che con nuova gratia del conseglio de’ Dieci, quale non possa esserle credula, che con tutte le nuove et tulle le dieci ballotte dello stesso. In lai modo virtualmente le sarà levata la nobiltà, ma con termini manco sonori et pregnanti et senza alcuno intacco della antica autorità dello slesso conseglio. 16.° Afine che il magistrato delli inquisitori de stalo non possa mai, o dal tempo, o da alcun accidente, restar pregiudicato nella stima et nel rispetto commune, il che pare che succeda facilmente quando si conosce chc i suoi decreti patiscano modificatione, o dispensa da altro tribunale, resti per noi terminalo che ogni sentenza, condanna, o altro castigo, che sij stato decretalo dal magistrato nostro, non possa mai, per alcuna causa, nè per qualsisia gratia, dispensato, o alterato, ma il reo soggiaccia irremissibilmente alla consumatone della pena impostali, et sij a fatto privo