ANNO 1544. 341 CAPO Vili. È conchiusa la pace tra i due sovrani litiganti. Eppure le disposizioni alla pace erano meno rimote di quello che si credesse. Imperciocché il re di Francia desideravala per liberare dall’ invasione le sue frontiere : e già le armi dell' Inghilterra stringevano attualmente di assedio la città di Boulogne, e le truppe imperiali avevano occupato Saint-Dizier sulla Marna. D’altronde, l’imperatore, esausto di denaro e desideroso di ristabilire nei proprii stati il duca di Savoja, ne conosceva la necessità. La moglie del re di Francia, sorella dell’ imperatore, consapevole di queste disposizioni dell’ una parte e dell’ altra, mandò il suo confessore all’imperatore, per introdurne maneggio. La sagace sollecitudine di lei riuscì felicissima, oltre ogni credere. Fu convenuto adunque : — I. Che, sarebbe restituito tuttociò eh’ era stato conquistato dopo la tregua conchiusa in Nizza ; e che se insorgessero sull’ argomento difficoltà, sarebbero queste appianate e decise dai commissarii, che si radunerebbero in Cambray.— II. Che il duca di Savoja rientrerebbe al possesso de’ suoi domimi; tranne di Pinerolo e di Monte-Meliano, che rimarrebbero nelle mani del re a guarentigia dell’ esecuzione del trattato. — III. Che il duca d’Orleans sposerebbe la figlia primogenita dell’imperatore, oppure la secondogenita del re dei romani, fratello dell’ imperatore, ed alla prima sarebbero assegnati in dote i Paesi Bassi, alla seconda il ducato di Milano. Nel trattato furono compresi i veneziani, siccome amici delle due potenze. Vi fu compreso anche il papa ; ma dopo molti contrasti e lunga insistenza dei cardinali legali, perciocché le due potenze, a cagione delle sue continue tergiversazioni, n'erano disgustate: il re per non avere veduto nessun effetto dell’ apparente suo zelo ; l’imperatore, perché conosceva, che non per difetto di volontà, ma per mancanza di forze, crasi