LE VITTORIE DEI MONTENEGRINI ancora una volta ricordato il grande impero serbo caduto a Kossovo, cinse la spada di Duchan il Grande: la vera spada del vittorioso Nemania che guidò nei secoli addietro i serbi fin sotto le mura di Costantinopoli, e che, trovata dai russi nel 1829 in una moschea di Adrianopoli, gli era stata regalata sette od otto anni prima dallo Czar. Sulla lama sono cesellate in oro le parole Duchan czar serbo. Il principe Nicola aveva al confine da quella parte, insieme alle sue forze,seimila erzegovesi. Era la prima volta, dopo tanti secoli, che erzegovesi e montenegrini si trovavano insieme in armi sotto un Principe proprio. E quelle poche migliaia di uomini in cosi forti posizioni ne valevano 100 mila. E lo provò Muktar, che dopo due mesi si trovò senza esercito, senza generali, senza ufficiali — tutti morti nella battaglia della Duga, di Gazco e di Vuci- dol. — Uno solo si salvò dei pascià, Osman, che fu condotto a Cettigne, fatto prigioniero insieme a duemila soldati e a tutte le artiglierie. Appena en- trato il Principe, ai primi di luglio, in Erzegovina tutte le città insorsero e lo proclamarono Sovrano: nella maggior parte dei borghi anche i mussul- mani lo accolseso bene. Egli li aveva fatti consa- pevoli che intendeva di lasciar loro intera li- bertà di culto. La storia di questa campagna che durò qua s