anno 1559. 367 ambasciatore straordinario anche alla corte di Savoja, per complimentarvi il duca Emmanuele Filiberto, ch'era venuto di Spagna a ripigliare il possesso de’suoi domimi : ed un altro ne spedì alla corte di Ferrara, per complimentare il duca Alfonso, succeduto al defunto duca Ercole suo padre, ed unitosi di fresco in matrimonio con Lugrezia de’ Medici, figlia del duca di Firenze. Circa questa medesima età, 1’ occhio vigile e paterno del senato si rivolse a considerare i danni, che dall’ eccessivo lusso, a cui la sicurezza e la prosperità della pace avevano tratto i cittadini, derivavano alle famiglie di ogni classe, di ogni condizione. Marco Foscari senatore denunziò una moltitudine di eccessi, a cui si abbandonavano impunemente i violatori delle antiche leggi di sobrietà e di moderazione, dimostrando, che la repubblica fondata sul-l’eguaglianza dei cittadini non avrebbe potuto sussistere, se vi rimanesse abolita la semplicità degli antichi costumi. Fece quindi conoscere la necessità, in cui trovavasi la repubblica, di avere nel suo seno delle anime forti e generose, e di persuadersi che il lusso, il quale ammollisce i cuori, era il vizio più pericoloso per corrompere la costituzione di lei. Per siffatte dichiarazioni libere e franche, il senato intese il bisogno di opporvi pronti ripari. Ordinò pertanto, che tutte le antiche leggi suntuarie fossero richiamate in vigore: ne stabilì una nuova, la quale moderava la spesa dei nobili nelle magistrature provinciali, e proibiva ogni superfluità contraria al decoro. L’incarico d’invigilare all’ esecuzione di queste leggi fu affidato ai due senatori Marco Foscolo e Lodovico da Mula, e per le loro premure il buon ordine e la moderazione vi furono ben presto ristabilite. CAPO XVI. Disgusto della repubblica con la corte di Roma. Pio IV, romano pontefice era sinceramente affezionalo alla repubblica di Venezia, del che, circa questo medesimo tempo diede «