77 accorgersi ch’ell’aveva con soverchia precipitanza del suo cuore disposto, poiché ora le si presentava migliore e più gradila occasione di collocarlo. Quest’era ch’eli’aveva di poco veduto un caro c gentile garzone, bello di volto, e più bel- lo ancora della persona, cui aggiungeva grazia e decoro, il che certo per chi sa non.é poco, la elegante divisa, poiché quegli era appunto sonatore nelle milizie; onde come poteva la bella rimaner fredda o insensibile al potere di tante e siffatte prerogative, all’assedio che con armi cosi midiciali quel crudele le avea posto intorno? Di che si vegga quale e'quanta fosse la sventura di quel povero figliuolo della tavolozza, il quale con altro non potea farsi innanzi, che con la umiltà de’suoi colori, mentre contro di lui combattevano nel cuor della bella il più possente di tutti i numi, Marte guerriero e sonante, il poter dell’assisa e quello che tutto vince e muove, ed ora anche innalza le pietre, la musica I Ben l’infelice pittore s’era avveduto della propria disfatta, e del subito mutamento della donzella, e a lei ne aveva pur mosso querele: ina quella, la quale tenero il cuore aveva, e per altra parte il sentia in petto battere di sì perfetta e abbondante misura, che tutt’a due se ne potevano contentare, poiché questi cuori larghi e capaci, privilegio della natura, si danno; ed