anso 1540. 317 Pregadi. Colleglli loro nell’esecrabile uffizio avevano eglino altresì Agostino Abbondio ed un figlio bastardo di casa Valicr, il quale noininavasi Gianfrancesco : questi due erano i mezzani per cui le notizie passavano dai Cavazza e dal Lion alla corte di Francia. Ma una tresca amorosa di Gerolamo Malelozzo, dal Sandi nominalo Marlalozzo, eon la moglie dell’Abbondio, fu cagione, ebe si venisse a scoprire tutto il filo della esecranda congiura. Trovò il Malelozzo per avventura in casa della sua bella alcuni scritti secreti di Nicolò Cavazza; se ne impossessò, c senza indugio li presentò al consiglio dei Dicci. Accortosene appena l’Abbondio, ne diede avviso ai suoi complici Nicolò Cavazza e Gianfrancesco Valier, i quali fuggirono al palazzo dell’ ambasciatore francese, siccome a luogo di asilo. I decemviri domandarono a quel diplomatico, che fossero consegnati nelle loro mani ; ma il ministro se ne rifiutava, adducendo il diritto di asilo, privilegio del suo uffizio, e 1’ inviolabilità della sua dimora. Perciò ne fu circondato il palazzo da milizie, e furono appostate artiglierie dinanzi alla porla: in fine l’ambasciatore si vide costretto a cedere. I rei furono consegnali e sull’ istante impiccati in piazza di san Marco. Di questo fatto menò querela il re di Francia, perciocché riputò violalo il diritto delle genti, e disse a Giannantonio Venicr ambasciatore veneziano residente in Parigi : « Che sarebbesi dello, » se con voi si fosse proceduto in simil guisa ? » Al che il Venier rispose : « Se fossero in mio potere i ribelli della maestà vostra, io » stesso li prenderei e li consegnerei, persuaso che se facessi al-» Irimente ne sarei severamente rimproverato dalla Signoria. » Diverso fu il fine di Maffio Lion : egli fuggì in Francia, ma non vi trovò 1’ accoglienza, che lusingavasi ; sicché per vivere si ridusse a fare il maestro di grammatica ai fanciulli. Dal governo veneziano fu spogliato della nobiltà, e bandito da tutti i luoghi dello stalo capitalmente e con grossa taglia. Di Costantino Cavazza non ebbesi mai notizia, ne si sa quale ne sia stata la fine. Dalla scoperta di questo tradimento ebbe origine la slabile e