258 LIBRO XXXI, CAP. III. 1’ avrebbero ingrandita altre cinquanta armeggiate nei porti della Spagna, che a maggiore rinforzo avrebbene condotto altre trenta-due il generale Andrea Doria. Nulla intanto si effettuava, e si lasciava trascorrere il tempo più opportuno ed acconcio. S’incominciò a mormorare contro la lentezza di Carlo V; poi dalle mormorazioni si passò ai sospetti contro la sua lealtà. Davano corpo ai sospetti le circostanze, che, contro gl' impegni della lega, la reggenza di Napoli aveva vietato la leva di soldati, cui Camillo Orsini aveva raccomandato in quel regno, nel momento dei maggiori pericoli della Dalmazia ; che la medesima reggenza aveva opposto difficoltà ed ostacoli a ritirare dalla Puglia le provigioni di grani, di cui avevano bisogno le genti della repubblica. Finalmente comparve la squadra tanto impazientemente aspettata. Ferdinando Gonzaga condusse le trenta galere di Napoli, annunziando, che le altre cinquanta provenienti dalla Spagna, s’ erano fermate in Sicilia per aspettare tre mila spagnuoli, che vi dovevano essere accolti a bordo, come truppe da sbarco. 1 veneziani volevano, appena giunte quelle trenta galere, incominciare a combattere ; ma i collegati opinarono per lo contrario, che si dovesse aspettare 1’ arrivo di tutte le navi e con esse del supremo comandante della flotta. Andrea Doria finalmente, giunto a Messina e fermatovisi alquanto, arrivò a Corfù il giorno 7 settembre: cioè, sei mesi dopo il tempo convenuto, e sette mesi dopo che i turchi avevano incominciato le ostilità. Finché se ne aspettava 1’ arrivo, l’ex-patriarca Grimani, che di mal animo soffriva quell’inazione, si distaccò con trentasei galere per tentare un’impresa contro il castello della Prevesa, eh’ è all* imboccatura del golfo dell’Arta, e che non era sì ben guardato da non poterne sperare facile 1’ acquisto. Egli entrò in quel golfo colla sua squadra, fece sbarcare le truppe e 1’ artiglieria ad un miglio dal castello, ed ordinò, che, senza fare trincero, si appuntassero i cannoni e si cominciasse a molestare la piazza. Ma incominciato appena l’attacco, tutto il paese fu in arme. Giunse notizia,