anno 1568. 439 istanze del governo, il papa Paolo III, nel 1542, vietò con apposito breve, il possesso di più titoli (I). Un altro disordine sconvolgeva in questo medesimo secolo P ecclesiastica disciplina. Prelendevasi, che i pievani, eletti che fossero dalle vicinie dei parrocchiani e dei capitoli, avessero ad esserne ben tosto investili dal patriarca, senza l’opportuno esame di scienza e di moralità ; la quale pretesa riusciva feconda di molli e gravi disordini. Nell’ anno 1556, vi si oppose energicamente il patriarca Vincenzo Diedo0 sostenuto in ciò dal governo; e le sue opposizioni furono avvalorate efficacemente da pontificio breve di Paolo IV, nel 1557, in cui comandavasi, clic gli eletti pievani avessero ad essere sottoposti al canonico esame, fatto loro dagli esaminadori sinodali, limitando ai parrocchiani il tempo, entro cui dovessero procedere ad una nuova elezione, nel caso che il loro eletto venisse riprovato : esclusane qualunque appellazione. Eppure le appellazioni contro le ripulse dei patriarchi niolliplicaronsi cosi, che il governo fu costretto a prendervi parte ed a implorare un nuovo breve dal papa Pio IV, per cui furono di bel nuovo rigettate le appellazioni, e fu confermata la disciplina stabilita da Paolo IV. Dopo la pubblicazione della bolla Clementina, furono istituiti in varie chiese colleggiate i titoli degli Acoliti; mentre per P addietro non vi erano, che preti, diaconi e suddiaconi. Circa la quale istituzione novella, fu decretalo, nel 1541, in un sinodo tenuto in Murano : — I, che occorrendo in alcuna chiesa parrocchiale e collesrsìiala di Venezia e di Murano 1’ elezione di un accolito, lo c3 D s’ abbia a scegliere dal numero dei cherici, attualmente addetti al servizio di quella chiesa ; purché siano idonei per dottrina c costume, altrimente lo si possa prendere da qualche altra chiesa ; e fattane la scelta, lo si presenti al patriarca. — II, che nell’elezione (i) I ulte queste Lolle si jmssuuo vedei'e nel mio \ 11 voi. della Storia della Chiesa di Venezia.