64 L1BU0 XXIX, CAPO XXI. inondare tulle le provincie settentrionali dell’ Italia, spedì a Francesco I il suo datario Matteo Giberti, per assicurare con una particolare convenzione le terre della Chiesa e lo stato di Firenze. 11 senato, pesando meglio le cose, e fluttuando alquanto sulla scella da farsi ; se abbandonare, cioè, l’unione con Carlo V e ricongiungersi coi francesi, oppure star fermo nell’alleanza con questo ; risolse alfine di non mostrare al mondo una riprovevole incostanza, e quindi rimandò le sue truppe sul milanese, acciocché si riunissero con quelle dell’ imperatore. Francesco I era giunto a Vigevano. Gl’ imperiali, che non avevano mai potuto in verun luogo arrestarlo, posero una grossa guarnigione in Pavia, e ritirarono il resto delle loro genti verso Milano. L’ armata francese avviossi a quella volta e senza ostacoli s’impadronì della città: il castello rimase in potere degl’imperiali. Occupata la capitale, volle il re averne anche il castello ; vi pose quindi 1’ assedio. Intanto le truppe confederate dopo di avere rinforzate le guarnigioni di Lodi, di Como, e di Trezzo sull’Adda, si accamparono a Soncino. I generali francesi consigliavano il re ad andare su quelle piazze e tentarne 1’ assalto, prevedendo, che il nemico non avrebbe più scampo se non sulle terre della repubblica : ma l’ammiraglio Bonnivet lo consigliò invece ad assediare Pavia, forse ignorando quanto bene fosse stala fortificata. Arrivò sollo a questa piazza il giorno 18 ottobre. CAPO XXI. Discussioni del senato per riunirsi alla Francia. In questo stalo di cose, gravissime conseguenze dovevansi prevedere ; ed il senato, che seriamente aveva a cuore la salute della repubblica, si diede a pensarvi con grande ansietà. Trattavasi o di combattere con Carlo V contro i francesi, o di mostrare all’ una ed aH’allra parte un’affettata neutralità. 11 papa Clemente VII temeva