256 LIBRO XXXI, CAPO II. del golfo ed il generalissimo di mare avevano mandato pronti soccorsi ; cosicché il Sangiac perdette ogni speranza di sottometterla. Ebbe ordine di passare in Ungheria : perciò prese la strada della Bosnia. Questa ritirata di lui rianimò le quasi perdute speranze dei dalmatini : i loro comandanti presero coraggio, e progettarono di accingersi a scacciare i turchi dai castelli e dalle piazze, che tuttavia rimanevano in potere di essi. Per quest’ impresa deliberarono di unire insieme tutti i varii corpi di truppe, che in più volte erano stati mandati a loro assistenza, e di marciare con questi ad assalire i nemici. Ne comunicarono il pensiero al senato, e ne ottennero non solamente T approvazione, ma eziandio la promessa di solleciti ed abbondanti soccorsi. Coi quali soccorsi non fu difficile ai dalmatini lo scacciare i turchi dalle terre della repubblica e l’inseguirli anche fuori, collo scopo di toglier loro qualche piazza importante nelle vicinanze dello stato veneto. All’ impresa cooperò con ardente zelo il generale Camillo Orsini. E di fatto, dopo di avere liberato la Dalmazia dalle guarnigioni turche, che vi erano rimaste, egli andò colle sue genti ad assediare Obrovazzo, città della Bosnia, dove i turchi solevano unirsi per preparare e disporre le loro irruzioni sulle provincie veneziane. Questa città era difesa da un castello, assai malamente fortificato. Perciò due soli giorni di attacco bastarono a farvi breccia e ad introdurvi i soldati dalmatini, i quali colla spada alla mano s’impadronirono del castello, e ne trucidarono con orrendo macello la guarnigione : quindi si accinsero a demolirne le fortificazioni. Nel mentre che i soldati stavano occupati in questo lavoro, sopraggiunse un grosso corpo di turchi : dal quale inaspettato arrivo spaventati abbandonarono l’impresa e dieronsi disordinatamente alla fuga. Nè potè 1’ Orsini rimediare meglio a questo inconveniente se non col raccogliere i fuggiaschi ed ordinar loro la ritirala. Essa fu eseguita, senza che i turchi li molestassero di vantaggio.