368 LIBRO XXXII, CAPO XVI. attestazione non dubbia nella sentenza che pronunziò a favore del-l’ambasciatore di lei nel contrasto avuto coll’ambasciatore del re di Baviera (1). Un altro attestato della sua affezione stimò egli le dovesse riuscire la spontanea promozione, eh’ egli fece, di Marcantonio da Mula al vescovato di Verona, nell’anno 1560, mentre stava ambasciatore ordinario di lei presso la corte romana. Ma quest’atto invece offendeva in doppio senso la repubblica ; sì per la sua pretensione di nominare e presentare i vescovi de’ suoi stati, e sì per la legge, che proibiva a qualunque suo ambasciatore di accettare favori e dignità dai sovrani stranieri ; mollo meno poi ecclesiastiche dignità e benefizii della santa sede ; senza previa licenza e persuasione del senato. Per la qual cosa, tostochè in Venezia, se n’ ebbe notizia, fu richiamato in patria l’ambasciatore da Mula e vi fu spedito in sua vece Gerolamo Soraft'zo. E nel medesimo tempo fu mandalo a Roma di tutta corsa un secretano del senato, per supplicare il papa a non prendere in sinistra parte 1’ allontanamento del da Mula, poiché le leggi della repubblica assolutamente vietavano agli ambasciatori, residenti presso la corte di Roma, Faccettare nel coi’so della loro ambasciala qual si fosse benefizio, ecclesiastico o secolare, conferitogli dal pontefice. Pio IV si chiamò oifesj» personalmente per questa deliberazione del senato, senzachè il da Mula avesse per parte sua contravvenuto in veruna guisa alle leggi, mentre a quel vescovato era stato promosso, non che senz’averlo chiesto, anzi contro sua voglia. 11 papa scrisse di proprio pugno varie lettere al doge e al senato, pregando perchè il da Mula fosse ristabilito nel suo uffizio di ambasciatore. Questi per verità non era caduto nella disgrazia del senato, perchè appeua era stalo richiamato a Venezia, aveva ubbidito ed erasi poslo in viaggio ; nè d’ altronde curavasi punto di far valere la sua nomina al vescovato di Verona. Per questa sua obbedienza non esitò il senato a condiscendere alle istanze del papa: (i) Ved. ciò che ue dissi nella pag. 344 ■ »