anno 1563—1566. 373 fu racconcialo: costò per allro alla repubblica intorno a venticinque inila ducati. Gli avvogadori di Comun denunziarono il Tron come reo di stato; e fu condannato a dieci anni di relegazione nella Dalmazia. Tutlavolta l’animo di Solimano li non n’era punto soddisfallo. Avido di farsi padrone dell’ isola di Malta, per l’odio, che portava a quei prodi cavalieri, che possedevanla, stava facendo enormi apparati di guerra per poi accingervisi, e rovesciare nel medesimo tempo 1’ odio suo anche sopra i veneziani. Ma i suoi sforzi contro quell’isola riuscirono vani. Imperciocché, sebbene, in sulla primavera dell’anno 1565, la stringesse di durissimo assedio, a cui presiedevano due valorosi capitani Mustafà e Piali ; tuttavia la flotta turca fu costretta a ritirarsi, dopo T inutilità di quattro mesi perduti (1). Intanto s’ erano allestite in Venezia cento galere, ed il senato aveva ordinalo, che si fortificassero le piazze di Corfù, di Candia e di Cipro. Era stato eletto generale di questa flotta Marchiò Micheli, con ordine di non assalire l’armata di Piali, ma di difendersi soltanto, ove fosse stalo assalito. Si approssimavano pur troppo i tempi funesti per la repubblica ; cosicché inutili riuscirono le precauzioni e la moderazione di lei, per allontanare la procella imminente. Arrabbiato il gran Signore per l’infelice successo delle armi sue nell’ isola di Malta, ordinò formidabili apprestamenti militari e di terra e di mare. Nel 1566, uscì dai Dardanelli il pascià Piali con una flotta di cenquaranta galere, le quali, dopo di aver tolto ai genovesi 1’ isola di Scio, penetrarono nell’ Arcipelago ed andarono ad ancorarsi di rimpetto a Ragusi. Ivi si trattennero alquanti giorni ; finché il loro comandante potè esigere un tributo, a cui aveva diritto: poi costeggiarono le isole di Lissa e di Liesina, (i) La storia di questo assedio è nar- Turcarum bello in insulam Melitam ge- rata nell’opuscolo, intitolato : Commen- sto anno MDLXV... Venetiis ex offici- tarii Hieronymi Comitis Alexandrini na Steìlae Jordani Ziletti, de acerrimo ac omnium dijjicillimo