amo 1524. 75 » più debile la difesa dello stato di Milano. Onde io non veggo » sopra quali fondamenti babbia fermato il suo giudicio chi ha in > contrario cercalo di mostrare, che Pavia possa mantenersi e che » l'esercito francese sia presto per dissolversi. Noi sappiamo pur » per gli ultimi e ceni avvisi, che era quella città ridotta in gran-» dissima strettezza di tulle le cose ; et che i fanti tedeschi, che da » principio dimostravano prontezza di difenderla, bora oppressi » da molli incommodi et mal sodisfalli di non ricevere i suoi pa-» gamenti, ogni giorno vanno concitando tanti tumulti, che hanno » poslo i capitani in disperatione d’alcun buon successo: il viceré » et il duca di Borbone affermano essi stessi, che Pavia fra pochi » dì, non soccorsa, convenga cadere, et cadula questa, che con-» venga cedere lutto il ducato di Milano. Ma che speranza ponno » havere di soccorrere una città circondata da tanto e così valo- * roso esercito, ritrovandosi essi con poche genti et lardando a » giungere gli aspettati soccorsi, i quali, concludendo noi questa » lega con Francia, per la promessa che n' è insieme fatta dalli » grigioni, resteranno del tulio esclusi dall’Italia ? Onde a me pare, » che si possa temere con ragione, che gli imperiali disperati di » poter difendere lo stato di Milano, siano per volgere tutte le loro » forze nel regno di Napoli, e che sopra di noi babbi a restare » tulio ’1 peso della guerra, se per tempo non haveremo saputo » assicurarci da questo pericolo. Et per certo è troppo stretto que-» sto luogo, nel quale ha cercalo di salvarci et di ridurre le nostre » speranze, chi sconsiglia 1’ amicitia di Francia e sprezza questo « più sicuro ricetto, affermando che l'esercito regio si disfarà da » sè stesso e minerà per i suoi proprii disordini. All’ incontro a » me pare, che mai si potesse d' alcuna cosa tentata già da molli » anni in qua dalla natione francese in Italia, promettere più co-» stante volontà et più certa riuscita che dell’ impresa presente, » nella quale il re si dimostra ardentissimo ; ove si traila di tutta * la gloria et honore di guerra di quella natione, essendovi la mi- * glior gente et i più chiari capitani, che habbi la Francia ; et