anno 1527. 91 di sostenervi gli estremi oltraggi, sottoscrisse una tregua di quattro mesi coll’imperatore, promettendo di ritirare le sue truppe dal milanese, di far rientrare nei porti dello stato ecclesiastico le sue galere, e di perdonare ai Colonnesi la loro fellonia. In somma ottenne per sé una pace, a condizioni le più disonorevoli. Ma incoraggiato dai veneziani e dall’ annunzio dell’ imminente arrivo del re Francesco 1 in Italia, ripigliò il primiero coraggio, e tentò di concludere una pace universale, siccome suggerivagli il re d’Inghilterra. La desideravano questa pace anche i veneziani: ma colle inalterabili condizioni, che fossero restituiti i figliuoli al re di Francia e che Lodovico Sforza fosse rimesso nel pacifico passesso del suo stalo di Milano. Alle quali condizioni il papa bensì aderiva, perchè le trovava ragionevolissime; non così Timperatore, il quale non se ne voleva lasciar persuadere, per quante dimostrazioni ed esortazioni gli e ne facesse 1’ ambasciatore veneziano Andrea Navagero. Si riaccese pertanto la guerra sul principio dell’ anno 1527. Clemente VII desiderava, che i collegati tentassero la conquista del regno di Napoli; al che stimolavalo il conte di Vaudemont, il quale, essendo discendente del re Berato, pretendeva derivale in lui le ragioni della casa di Angiò sopra quel regno, e prometteva di prendere in moglie una nipote del pontefice, figlia di Lorenzo de’ Medici. La repubblica non tardò a cooperarvi, giusta gl’ impegni della lega: ne comandò l’impresa ai comandanti delle sue forze navali. I veneziani, uniti coi ponlifizii, sorpresero con maravigliosa prestezza tulle le terre mariltime di quel regno, e si accostarono a Napoli. Le truppe francesi intanto, condotte dal famoso Renzo da Ceri, erano entrale nel regno, ne avevano sottomesso molte piazze e s’erano accampate sotto a Napoli, con tanto terrore dei cittadini, che progettavano già già di rendersi. E si sarebbero resi, se Ugo di Moncada, con la sua autorilà.non gli avesse confermati e incoraggiati alla difesa. Incostante per altro Clemente VII erasi raffreddato nell' impresa