414 LIBRO XXXII, CAPO XXII. fondò una pia donna, che nominavasi Mattia, la quale aveva prima abbracciato lo stato religioso nel convento de’ sanli Rocco e Margherita, e poscia, pentitasene, vi era uscila con alcune compagne ed avevaio abbandonato. Della quale diserzione ebbe non molto dopo a sentir dispiacere e desiderio di ravvedimento. Cercò adunque di compensare il suo fallo, col riguadagnare alla devozione e alla pietà le sue complici dell’ abbandono, e coll’indurle ad unirsi seco lei in una casa, contigua all’ antico oratorio di san Giovanni Laterano, eh’ era nei recinti della parrocchia di santa Maria Formosa. Ivi radunate, scelsero a norma della loro vita la regola di sant’Agostino, e nel 1504 ottennero dal capitolo di san Giovanni Laterano di Roma il possesso di quella chiesa, con 1’ obbligo di pagare a quel capitolo annualmente il censo duplicato, che gli si pagava da prima. Nell’anno seguente fu loro concessa la facoltà di fabbricarvi accanto un convento, in cui col titolo di eremite professassero la regola già scelta da loro, di sant’ Agostino. Ad istruire le novelle monache, le quali, dopo il loro abbandono della vita claustrale, ne avevano quasi dimenticato ogni regola, il patriarca Antonio Suriano, ordinò, che dal convento di san Servolo venissero a questo di san Giovanni Laterano, siccome maestre di spirito, Scolastica Borsa, già badessa e donna di singolare pietà, due suore da coro e due converse. Queste regolarono la condotta delle nuove claustrali, e vi morirono con pubblica fama di santità. Terzo convento di monache, piantato in questo secolo, fu quello di san Giuseppe di Castello. Ne fu occasione, 1’ aver voluto alcuni devoti cittadini fabbricare in Venezia una chiesa in onore di esso santo, a cui nessuna per anco n’ era stala rizzala nella nostra città. Acconsenti il senato alle istanze di quei devoti, e decretò, il dì 25 giugno 1512, non solamente l’erezione della progettata chiesa, ma la fondazione altresì di un convento per monache agostiniane, ed inoltre stabilì a mantenimento di esse un annuo reddito di quattrocento ducali sopra beni confiscati. Ordinate le cose così, furono fatte venire due monache del convento