122 LIBRO XXIX, CAPO XLII. sarebbe passato nella casa della Rovere. Paolo 111 in sulle prime aveva acconsentito a questo connubio, ma ben presto il desiderio di stabilire una sovranità nella propria famiglia gli fece nascere nei!’animo l’idea di approfittare della circostanza per procurare il ducalo di Camerino ad un suo figlio, cui aveva avuto da un matrimonio secreto, prima di entrare negli ordini sacri. Comunicò il suo progetto ai cardinali, dimostrando non esservi alcuna ragione, che un feudo della Chiesa passasse nella famiglia dei della Rovere; ma che mancandone gli eredi maschi doveva neeessariamenle ritornare alla Chiesa, e quindi toccava a lui, come sovrano, il disporne. Anton-Maria della Rovere volle sostenere il suo diritto. Pao- lo III minacciò scomuniche ed unì soldati, per ottenere con ambe le armi, spirituale e temporale, quanto s’ era prefisso. I veneziani, che avevano promesso al duca di Urbino di sostenerlo e che n’erano anche obbligati in contraccambio dei molti e grandi servigi resi da lui alla repubblica nelle ultime guerre, vollero interporre i loro buoni uffizii per accomodare questa differenza ; e lo fecero con tanto più di coraggio in quanto che il della Rovere si riduceva a chiedere, che 1’ affare venisse esaminato e giudicalo dai tribunali competenti. Ma il papa costantemente rispondeva, che sopra un argomento di tal falla non dovevasi consultare che la sola ragione di stalo, e che nulla avrebbelo rimosso dalla sua determinazione di ricuperare con le armi un possedimento, che per ogni conto gli apparteneva. Questo contrasto, per verità, avrebbe polnto suscitare gravissime conseguenze in tutta l’Italia: perciò i veneziani, non avendo potuto sedarlo da per sé soli, interessarono l’imperatore Carlo V, perchè vi si frapponesse. E vi si frappose infatti, per mezzo del suo ambasciatore, di conserva con quello della repubblica. Entrambi adunque ne tentarono l’impresa. L'ambasciatore veneziano fece intendere accortamente al pontefice, che a lui non mancherebbe maniera di formare la fortuna di Pier-Luigi Farnese, suo