anno 1524. 69 » pericoli che da noi si possono temere ; conciosiacliè grande > iscusationepresteranno a inostri consigli et alle operationi l’obli- > go della lega che liabbiamo con Cesare, notissimo a’francesi, et » nella quale conoscono, che noi siamo entrati più per necessità, » che per libera elettione, nè senza qualche loro colpa per la tar- * dità con la quale sono proceduti in fare le provisioni necessarie » al mantenere la guerra contra gli imperiali. Oltre che, come noi » ricordevoli dell' amicitia tenuta molt’ anni con loro, volentieri, » levati questi rispetti et pericoli, s’ accostaressimo alla parte loro, » così è da credere, che in essi resti la medesima inclinalione. E » ciò dimostrano assai chiaro tanti et così caldi ufficii fatti con noi » dal re, perchè ritorniamo a stringerci con lui et a rinovare l’an-» tica amicitia et convenlioni; ma ciò che ne può dare più certo » et sicuro pegno della sua volontà, sono li proprii suoi interessi, » de’ quali resterà sempre et facilmente persuaso a dovere procu-» rare et tenere cara l’amicitia nostra, o per conservare 1’ acqui-» stato o per fare nuovi acquisti in Italia. Perochè quando anco » gli riesca di poter cacciarne hora gli spagnuoli dello stato di » Milano, già non resteranno però cacciati del tutto dall’ Italia ; » anzi possedendo il regno di Napoli, parte così nobile et princi-» pale, resterà ne i francesi ancora et nuovo sospetto delle forze » loro et nuovo desiderio d’ occupare anco quello stato, al quale » non meno pretendono et aspirano, che al ducato di Milano ; nel » che troppo sono loro opportune le nostre forze et i nostri ajuti, » che debbino disprezzarli o che ricusino d’haverci per amici. ! * Dalle quali ragioni chiaramente apparisce, che in ogni evento » noi siamo per bavere molto più facile adito all’amicitia de’fran-s » cesi, che a quella de gli spagnuoli. Però il mio parere saria, , » che in tanta dubbietà et suspensione di cose, in tanta incertezza I» dell’evento della guerra, noi non ci affrettassimo d’ havere con I» molto pericolo ciò, che poco appresso possiamo sperare di do-i » vere ottenere con maggiore dignità et sicurtà, quando sia più I» opportuna occasione di trattarlo. Ma hora è più commodo et più