INQUISITORI DI STATO. 189 8.° Altri pur dell’ ordine nobile se preintende che ardiscano nel maggior conseglio ballottar alcun suo amico o parente con più de una ballotta : cosa ancor peggior della prima, se peggio può essere, e perciò quando con lutle le diligentie possibili se trovasse alcun reo di tal delitto, sia per la prima volta condannato sei anni sotto i piumbi, e passati li sei anni, resti liberalo dalla carcere, ma bandito per altri sei anni dal maggior conseglio, et quando sia absente, sia bandito definitivamente et privato di nobiltà. Se alcun fosse trovato nuovamente reo di tal debito, dopo haver sustenuto la prima condanna, paghi come incorrigibile con la vita. 9.“ Se alcun nostro ambassiator eh’è assistente alla corte di Roma conseguisse alcun beneficio, o dignità ecclesiastica, per se, figlioli, fratelli o nipoti, oltre tutte le pene che sono già disposte, et che paressero alli successori nostri de addossarli, li sia per sempre negato il possesso temporal, se la prelatura sarà nel stato ; et sia comandata la custodia delle entrate per il prossimo successor legitimamente eletto. Quando sopra tal denegatione de possessi, o lui, o altri per lui facesse qualche rechiamo alla corte di Roma, sia fatto amazzar secretamente e sollecitamente. 10.° Se alcuno di questi nobili nostri, col mezzo dell’ambassador, aspirasse a conseguir alcun beneficio, o prelatura ecclesiastica, quando siano congiunti nel grado di parentela di sopra espresso con l’ambassador medesimo, debbano aspettar che prima lui dia fine alla carica, et ritornalo in Venetia producano supplica al magistrato nostro, et all’ hora possa esser data, o negata licenza, secondo porterà la consideratione del pubblico servitio. 11.° Siccome per legge antica resta slabilido che li nobili nostri debbano darsi in nota all’ officio dell’ avogaria, et ivi debbano probar la loro nobiltà, li nomi de’ quali sono diligentemente regi-stradi nel libro d’ oro, così anco li cittadini originarij costumano de far le pruove della cittadinanza al medesimo magistrato, mediante la qual prova sono poi admessi al concorso della cancelleria ducale, l’uso ha introdotto che li nomi loro siano descritti in