ann'o 1546. 347 coll’imperatore ed a porsi dalla loro parte. Perciò mandarono a Venezia nuovi rappresentanti, a stimolarne la unione con essi. Ma sempre indarno. I senatori giudiziosamente deliberarono: che questi medesimi motivi di timore, non dovevano punto smuoverli dal fermo loro sistema di assoluta neutralità. « Quali molivi, dicevano essi, quali motivi abbiamo noi di » collegarci coi nemici dell’ imperatore ? Perchè esporci a peri-» coli, quando la sicurezza nostra non è punto minacciala ? Siamo » in pace con lui già da diciotto anni; ed egli in che ha mancato » verso di noi ? Quali ingiurie ci ha fallo ? Gli stati nostri di ter-» raferma, non furono giammai più tranquilli di quello che Io fu-» rono in questo giro di tempo ; cosicché, se non avessimo avuto » guerra coi turchi, i nostri dominii sarebbero nel colmo della • prosperità. E perché dovremo noi rinunziare alla pace, di cui • godiamo, ed occuparci di questioni, che non c’ interessano? Se • non ci viene proposta che una lega difensiva, sappiamo per* » altro, che chi si collega per difendersi, si espone ad essere at-» taccalo. Se ci vengono schierati dinanzi i solili motivi di oppor-» re un argine alla troppo eccedente potenza dell' imperatore ; » non è ella naturale a tutti i principi T ambizione d’ ingrandirsi? » Un sovrano, che non fosse posseduto da questa, non sarebb’egli » disprezzato dagli stranieri egualmente che da’ suoi sudditi ? Cre- • diamo noi, che il re di Francia sia meno ambizioso dell’ impe-» ratore, ovvero, che gli stali nostri sarebbero più sicuri se ap-» partenessero a lui? Ogni qual volta abbiamo avuto i francesi in » Italia, non gli abbiamo forse veduti sempre impegnati ad intor-» bidar tutto, sotto leggieri pretesti ? In che d’ altronde ci è riu-» scita dannosa l’ambizione di Carlo V? Diciamolo pure sincera- • mente : egli non solamente si è guardato dal farci danno, ma ci • ha inoltre protetti e difesi : ha sostenuto le nostre ragioni con-» tro il suo stesso fratello, per accomodare gli affari di Marano e » le dissensioni circa i confini. Abbiamo veduto con rincrescimen-» to il ducato di Milano nelle mani di lui : ma, per contentarci,