350 LIBRO XXXII, CAPO XII. assai magistero imitate non solo le tinte, ma gli effetti delle carni, gli sbattimenti ed i giusti passaggi di luce e di ombra. A questo tengono dietro, in merito, i quattro evangelisti disposti negli angoli di sotto, gli otto profeti sovrastanti, e gli angeli e i dottori sparsi nel fregio ornato con ogni maniera di foglie e frutta, che invitano la mano a spiccarle ; tanto imitano la natura ! Nell’ altissimo vólto appare il Figliuolo di Dio fra le nubi con la Madre Vergine, il Battista, due cherubini e due angeli con giglio in mano adoranti la Croce cinta da’ varii simboli della passione, e i primi parenti ai piedi di quella .. . .Crede lo Zanetti, essere questi gli ultimi lavori del già vecchio Bartolommeo Bozza, eseguiti coi cartoni di Jacopo Tintoretto. E sono pur invenzioni del medesimo Tinlorelto, e parte di Antonio Vassilachi, detto 1’ Aliense ; eseguite in mosaico dallo stesso Bozza, gli apostoli e gli angioli coi gigli in mano da ambe le parti della Croce. Ma Giannantonio Marini, discepolo del prefato Bozza, coi cartoni di Maffeo Verona, lavorò al lato sinistro di chi entra, sotto le indicale figure, la condanna dell’ estremo giorno, e più sotto, in un angolo presso la finestra, Giuda sospeso al ramo funesto, e nell’altro il ricco Epulone; come eseguì pure all’ opposla parte, ma coi disegni di Domenico Tinlorello, gli eletti invitati da Cristo, e più sotto, presso la finestra, il buon ladrone con la croce, la Vergine Madre col Bimbo in collo, ed altre immagini di lei fra due angeli . . . Altri mosaici nell’ atrio stesso sono quasi perduti, opera di Giovanni de Mio e di altri artisti. Inoltrandosi a manca dell’ atrio, attira Io sguardo dell’ attonito spettatore, confuso in tante storie e figure, il musaico esprimente il giudizio di Salomone, locato sopra il monumento del doge Bartolommeo Gradenigo. Venne questo compiuto, secondo l’epigrafe, da Vincenzo Bianchini l’anno 1538, lodatissimo per lavoro e disegno ... Lo Zanetti avvisa, che ne sia stato autore Jacopo Sansovino, siccome quegli al quale vennero dalla repubblica commessi parecchi disegni ; e non veggendo-ne alcuno rammentato dagli scrittori, questa invenzione a lui