anno 1525. 83 acciocché di conserva con Marino Caraccioli sciogliesse tulli i timori, di cui la repubblica avesse potuto essere prevenuta sul di lui conto. Molti furono d’ altronde i maneggi per la liberazione del re Francesco : ma nella fluttuazione di questo affare la repubblica di Venezia si dimostrò così strettamente neutrale, da essere credula alleata dagli allemani egualmente che dai francesi. I rappresentanti imperiali in Italia erano divenuti, dopo la vittoria di Pavia, così audacemente arroganti, che il marchese di Pescara occupava a nome dell’ imperatore le città e le fortezze del ducato milanese. Lo Sforza perciò si vedeva deluso ; ed il suo sospetto circa le intenzioni di Carlo V giunse a tal segno, che non dubitò che non ne fosse stato ordinato persino l’arresto. Allora, considerando egli, che le milizie imperiali nel ducato milanese erano poche, ed avendo penetrato i gravi disgusti tra 1’ imperatore e Ferdinando Avalos marchese di Pescara, marito di Vittoria Colonna, perchè non era stato premialo come si lusingava condegnamente dopo la vittoria di Pavia, pensò di procurarsi il favore del papa, della Francia e della repubblica veneziana, e di unirsi quindi segreta-mente a quel generale per tagliare a pezzi le truppe spagnuole ed innalzarlo al trono di Napoli. Diede orecchio facilmente a questo progetto il marchese di Pescara, senzachè per altro si potesse avere piena sicurezza della sua lealtà nel maneggio; se con animo, cioè, di seguitare quell’ impresa, ovvero, apparentemente per manifestar poi a Carlo V le altrui intenzioni e farsene merito. Di fatto, dopo lunghi maneggi, il Pescara svelò ogni cosa all’ imperatore : lo che fu origine di molestissime conseguenze al duca Francesco Sforza, Imperciocché mentre nella Spagna madama d’ Alansone, sorella di Francesco I, trattava la liberazione di questa sovrano, Car- lo V ordinò al marchese di Pescara di occupare tutto il ducato di Milano, dichiarando, che la fellonia dello Sforza gli aveva fallo perdere qualunque diritto ad ottenere l’investitura di quello stato.