LIBRO XXXI, CAP. XIV. CAPO XIV. E conchiusa una tregua di tre mesi. Alla fine i maneggi di Lorenzo Grilli ottennero in parte il desiderato effetto. Egli ritornò da Costantinopoli in sul principio dell’ aprile dell’anno 1539, recando il trattalo di una tregua di tre mesi tra la repubblica e la sublime Porta. Egli riferì, al suo ritorno, di avere avuto udienza dal gran visir, il quale, dopo di averlo accollo onorevolmente, si laguò assai delle molte ostilità commesse dai veneziani contro i turchi, e tanto più le aggravò, perché sembravano derivate dalla volontà della repuhblica, la quale aveale lasciate impunite. Si lagnò inoltre del disprezzo mostralo dal senato veneziano verso il gran Signore, non curandosi nemmeno di dare una risposta alle proposizioni di accomodamento, che egli aveva fatto esporre in suo nome alla repubblica. Aggiunse, che dal contegno dei veneziani erasi fatto palese lo spirito di accanimento e di radicata inimicizia contro gli ottomani, sicché non reputava momento opportuno il trattare allora assolutamente di pace. E tale dichiarava anche il Grilli di avere conosciuto lo spirito dei musulmani, cosicché aneli’ egli reputò conveniente di non insistere di vantaggio per la conclusione di una pace totale ; ma piuttosto aveva preferito il trattare di una tregua : e questa aveala ottenuta per tre mesi, nel quale spazio di tempo avrebbe potuto il senato pigliare più acconcio misure, per venire poscia ad un intiero accomodamento. Le operazioni di Lorenzo Gritti in questo affare erano state lavorate con saggezza c prudenza; tutta volta il senato non rimase contento di una tregua si breve. Sospettò, che i turchi l’avessero limitata a così corto tempo collo scopo, che i confederali si ponessero in diffidenza, c ch’cglino intanto potessero acquistar opportunità