anno 1522. 51 » c il fratello che tulio quello che noi possediamo in terra ferma » appartenga a loro, e che escludiamo da Italia un principe, che » con la grandezza assicuri la libertà di tutti gli altri e che sareb- * be necessitato a essere congiunlissimo con noi : chi propone » queste ragioni tanto evidenti e tanto palpabili non può già essere » imputato che lo muova 1’ affezione più che la verità, più gl’ in-» tcressi proprii, che l’amore della repubblica, della salute della » quale non abbiamo da dubitare se Iddio alle vostre deliberazioni • concederà tanto di felicità, quanto ha conceduto di sapienza a • questo eccellentissimo senato. » Alle quali ragioni, esposte dal senatore Andrea Gridi, contrappose Giorgio Cornaro queste allre, raccolte presso il Guicciardini colle seguenti parole : « Grande certamente, prestantissimi » senatori, e molto difficile è la presente deliberazione: nondimeno » quando io considero quale sia nei tempi nostri 1’ ambizione e » infedeltà dei principi e quanto la natura loro sia disforme dalla » natura delle repubbliche, le quali non si governando con 1’ ap-» pelilo di un solo, ma col consentimento di molti procedano con » più moderazione e maggiori rispetti, né si partono mai sfaccia-» tamenle, come spesso fanno essi, da quel che ha qualche appa-» renza di giusto e di onesto, io non posso se non risolvermi, che » a noi sia perniciosissimo che il ducalo di Milano sia di un prin-» cipe più potente che noi, perché una tale vicinità ci necessita a » stare in continui sospetti e tormenti, e ancorché siamo nella pace, » quasi sempre conviene essere nei pensieri della guerra, nono-» stante qualunque confederazione o convenzione che abbiamo in-» sieme. Di questo si leggono nelle istorie antiche infiniti esempi, * nelle nostre qualcuno : ma qual maggiore e più illustre, che » quello che con acerba memoria è scolpito nel cuore di tulli noi? » Introdusse questo senato Luigi re di Francia nel ducato di Mi-» lano, alla quale infelice deliberazione molli di noi furono pre-» senti. Conservossegli sempre intera la fede delle capitolazioni, » quantunque con premii grandi e con varie occasioni fossimo