58 i.iimo xxix, capo xrr. quel governatore, per avere dalo asilo a rei di allo tradimento contro la Francia. Ài quali rimproveri ne contrappose il governatore di più aspri contro Lescun per essere entralo a mano armata sulle Ierre della Chiesa. Mentre a vicenda contrastavano i due governatori, i soldati francesi tentarono di sorprendere una delle porte della città : la guarnigione fece fuoco; e Lescun, minacciato da grave pericolo di soccombere con tulli i suoi, ebbe appena tempo di ritirarsi. Questo avvenimento fece in Roma grande strepito ; perchè, sebbene Lescun avesse^cercalo di dare una soddisfazione al pontefice, mandando a fargliene le scuse, tuttavia Leone X volle prenderne vendetta scomunicando quel generale. Vi si frappose 1’ ambasciatore veneziano, per ordine del senato; ma indarno egli poneva sottocchio al papa, non doversi per cosa di si lieve momento provocare lo sdegno del re di Francia. Fu allora, che Leone X, cogliendo con piacere siffatta occasione per palesare c giustificare le sue intelligenze coll’ imperatore, non ebbe riguardo, in pieno concistoro, di entrare in uno spiacevole confronto tra i due sovrani, opponendo allo zelo di Carlo V, che nell’ ultima dieia di Worms aveva proscritto Lutero, la temerità di Francesco l, che s’era accinto ad invadere i domimi della Chiesa, e conchiudendo essere di necessità il collegarsi col primo per confondere 1’ ambizione del secondo. Conchiuse le sue lagnanze col sottoscrivere pubblicamente il suo trattato coll’impcratore, già da due mesi concertato e conchiuso secretamente coll’ ambasciatore di lui. CAPO XII. Guerra sul milanese. Compiuto questo atto, non si pensò che ai preparativi della guerra. Leone X raccoglieva la sua armata in Bologna sotto il comando di Prospero Colonna : la ingrossavano di tutte le loro