anno 1568. 419 » per difesa del culto delle sacre immagini gli era stala recisa. » Trasportala da Costantinopoli da Paolo Morosini, nobile veneto, » e donata a’ padri predicatori del detto convento, fu da essi per » lungo corso di anni venerata all’ altare del loro capitolo, finché » nell’anno 1505 la trasportarono alla suddetta cappella, allora » di nuovo eretta. Nell’anno finalmente 1546 permisero i delti * religiosi, che a custodia, onore e culto maggiore della sacra » immagine s’istituisse una pia confraternita di divoti fedeli, cura » ed istituto de’ quali fosse onorare la gran Madre di Dio nella » medesima sua immagine. » — • Quaranlun anno dopo, vale a » dire, nel 1587, si dipartì da questa cappella della Pace e si » trasferì ad un’ altra esistente nella chiesa de’suddetti santi Gio-» vanni e Paolo una confraternita di nuovo fondata ( appellata del » santo nome di Dio) ad oggetto di onorare Iddio, compensando » con divote onorificenze gli strappazzi, che il suo venerabile Nome » tuttodì riceve dalle sacrileghe lingue dei bestemmiatori. » In questo medesimo secolo, benché se ne ignori 1’ anno preciso, ebbe principio nella parrocchia di san Giuliano una confraternita sotto il titolo della Passione del Signore: questa di poi si trasferì a piantare il suo ospizio di rimpetto al convento di santa Maria gloriosa dei Frari, ove tuttavia se ne vedono le traccie del-T oratorio, ed anzi la contigua strada ha preso da essa il nome di Calle della Passione. La primitiva fabbrica di questa confraternita perì tra le fiamme di un incendio, nell’ anno 1593 ; ma non guari dopo fu ricostruita. Ebbe questa confraternita il privilegio, che sebbene non annoverata tra le Scuole grandi, tuttavia ne godesse, per concessione del Consiglio dei Dieci, tutte le prerogative e gli onori. Ad onore della Vergine sotto il titolo del Carmine incominciò nell’ anno 1594 unJ altra confraternita, nella chiesa dei frali carmelitani, i quali concessero ad essa un altare. Essa in breve tempo diventò sì ricca e potente, che oltre ad avere fabbricato nella chiesa stessa un magnifico altare dedicalo alla sua